Diciotto fabbriche dormitorio cinesi, con ben 120 posti letto, sono stati sequestrati ieri a Montemurlo in un complesso industriale di via Labriola, oggetto di un maxi-controllo delle forze dell’ordine coordinato dalla Prefettura. Tra gli operai presenti nei locali – estesi per 15.000 metri quadrati, con 15 ditte presenti – sono stati identificati 53 stranieri irregolari sul territorio nazionale. Molteplici le violazioni in materia edilizia, di prevenzione incendi e di sicurezza sui luoghi di lavoro riscontrati, cui si sono aggiunte tre sanzioni per mancato rispetto delle normative anticovid. Una persona è stata denunciata per impiego di manodopera straniera priva di permesso di soggiorno.
Il questore di Prato ha impiegato e coordinato 57 operatori delle Forze di Polizia territoriali e di 10 agenti della Polizia Municipale di Montemurlo, ai quali si sono affiancate 30 unità di rinforzo del Reparto Mobile di Bologna e del Battaglione Carabinieri di Firenze, un equipaggio dell’8° Reparto Volo di Firenze e numerosi funzionari dei Vigili del Fuoco, dell’Ispettorato territoriale del Lavoro, dell’INPS e della Asl.
Il sindaco del Comune di Montemurlo, Simone Calamai, ringrazia le forze impegnate nel maxi-controllo e dice:«In questi anni, attraverso uno stringente controllo del territorio, pensavamo di aver definitivamente eradicato fenomeni come quello della promiscuità tra lavorativo – abitativo. Quello che è emerso ieri in via Labriola, dunque, è inaccettabile. Non si possono calpestare in questo modo i diritti delle persone, tenute a lavorare e vivere come schiavi, senza alcun rispetto per la loro dignità e sicurezza. – continua il sindaco Calamai – Il Comune di Montemurlo non può accettare che sul proprio territorio possano verificarsi situazioni come questa: persone sfruttate e utilizzate come mero strumento di arricchimento da parte di chi non ha scrupoli a calpestare i diritti e la legge. Il messaggio deve essere chiaro: a Montemurlo l’illegalità non potrà mai trovare terreno fertile dove mettere radici. Ieri anch’io ho fatto un sopralluogo nel complesso industriale dov’era in corso l’operazione interforze per accertarmi personalmente di quella che era la situazione. Montemurlo ha un tessuto economico sano e continueremo a vigilare con forza affinché non si ripresentino episodi come questo».
Il comune di Montemurlo ricorda poi che lo stesso complesso industriale, di proprietà di un italiano, con un’apposita ordinanza era stato dichiarato inagibile dal Comune di Montemurlo già nel dicembre 2017. Nel corso di alcuni controlli, disposti dall’amministrazione comunale attraverso la polizia municipale, l’immobile era risultato fortemente carente sotto il punto di vista della sicurezza e dell’igiene. In particolare, nel corso di una verifica a fine luglio 2018 la polizia municipale di Montemurlo aveva rilevato che, nonostante l’ordinanza di inagibilità, i capannoni erano stati occupati da tre nuove ditte, due confezioni, condotte da cittadini cinesi, e la tessitura di un italiano. Il proprietario della struttura, infatti, nonostante l’ordinanza di inagibilità/inabitabilità dei locali emessa dall’allora sindaco Lorenzini, non aveva esitato ad affittare nuovamente i locali ad altre aziende, senza però provvedere ad effettuare gli interventi necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza. Il proprietario e i titolari delle tre ditte erano stati così denunciati penalmente per la rimozione dei sigilli del sequestro, e l’immobile, di circa 2 mila metri quadrati, parte del più vasto complesso industriale di 12 mila metri quadrati, era stato posto nuovamente sotto sequestro penale.