L’aumento del costo del carburante sta mettendo in difficoltà anche gli operatori della provincia che quotidianamente si muovono su strada per poter lavorare. A denunciarlo è Confesercenti. “Accanto alla tragedia umanitaria, che è certamente la priorità per qualsiasi intervento, siamo preoccupati anche per le ripercussioni che il conflitto in Ucraina avrà e sta già avendo sull’economia – afferma Pino Grieco, presidente provinciale Fiarc Prato, la Federazione degli agenti e rappresentanti di commercio aderente a Confesercenti – oltre agli aumenti previsti sulle bollette di luce e gas, infatti, è divenuto già proibitivo il costo del carburante da autotrazione, che soltanto negli ultimi mesi, è aumentato del 30%. Il problema riguarda tutti, ma certamente diventa serio per chi, come un agente di commercio, con i rincari di benzina e diesel deve fare i conti tutti i giorni per poter lavorare”.
Macinare chilometri ogni giorno per raggiungere i clienti significa lavorare con margini ridotti. “Il nostro appello – prosegue Grieco – è che si intervenga immediatamente, togliendo le accise sui carburanti per autotrazione, senza aspettare che l’argomento diventi, come è accaduto sempre e regolarmente in passato, oggetto di campagna elettorale. Non chiediamo sostegni o ristori, ma piuttosto che gli operatori siano messi in condizione di lavorare”.
Anche gli agenti di commercio, come tutte le categorie economiche stanno cercando di uscire ora dallo stop imposto dalla pandemia, e questa nuova tegola si abbatte su una situazione già compromessa. “Ecco perché Fiarc Confesercenti si muoverà per sensibilizzare le istituzioni su questo intervento – conclude Grieco – con la speranza, naturalmente, che il conflitto termini il prima possibile per perseguire, in primo luogo, l’obiettivo più importante di tutti che resta la pace”.