27 Dicembre 2021

Una nuova tomografia computerizzata per la radiologia del Santo Stefano

L'apparecchio, il terzo per il reparto, sarà operativo da gennaio per l'attività diagnostica


In arrivo la terza TC (Tomografia Computerizzata) per la radiologia dell’ospedale Santo Stefano. Entro la fine del mese  saranno completati i lavori di installazione della macchina ai quali seguiranno le fasi di collaudo, verifiche di qualità e formazione degli operatori. Si tratta di un’apparecchiatura di Tomografia Computerizzata di ultima generazione, GE CT Revolution EVO che si aggiunge alle altre due TC già operative nella struttura. All’inizio del nuovo anno è previsto l’avvio dell’attività diagnostica con il nuovo apparecchio e la programmazione  andrà a pieno regime al momento dell’acquisizione del personale medico, tecnico e infermieristico dedicato.

Questa terza apparecchiatura messa a disposizione per i percorsi diagnostici, rappresenta un traguardo importante per l’ospedale Santo Stefano, uno dei più grandi in Toscana che garantisce livelli di alta performance diagnostico-assistenziale ad un ampio bacino di utenza come quello della provincia pratese. Si tratta di una dotazione tecnologica all’avanguardia che consente diagnosi ancora più accurate e permette di eseguire indagini altamente specialistiche.

“La nuova TC – spiega Maurizio Bartolucci, direttore di Radiologia del Santo Stefano – ha come caratteristica peculiare l’elevata accuratezza diagnostica consentita dall’acquisizione di immagini di alta qualità con dosi di radiazione ridotte al minimo grazie alla tecnologia all’avanguardia.  L’implementazione di questa apparecchiatura consentirà di definire percorsi dedicati con incremento delle prestazioni per l’ambito oncologico, per la diagnosi di malattia, la stadiazione e il monitoraggio durante la chemioterapia”.

E’ a disposizione anche un sistema di alta precisione, detto Fluoro TC che consente di eseguire manovre interventistiche molto complesse come le biopsie polmonari con la massima precisione anche dove sono ammesse tolleranze di millimetri perché si opera in aree critiche. Un ulteriore vantaggio nell’utilizzo è rappresentato dalla ridotta esposizione dei pazienti ai raggi “X”.

Lo strumento consente inoltre di sviluppare l’imaging avanzato con possibilità di perfezionamento di alcuni percorsi dedicati al Pronto Soccorso e in elezione, all’ambito vascolare e cardiaco, ottenendo esami di ottima qualità e accuratezza diagnostica, acquisiti sempre con bassa dose di radiazioni.

“Si tratta di uno strumento molto importante – ha aggiunto la dottoressa Sara Melani – direttrice sanitaria dl Santo Stefano – sia per la tipologia di diagnostica anche interventistica, per il percorso dei pazienti oncologici che devono sottoporsi periodicamente a controlli oltre che  per il supporto al Pronto Soccorso”.