C’è anche Franco Battiato, che diventa il personaggio chiamato “Ferro Battuto”, nella storia a fumetti uscita dalla matita dell’illustratore Niccolò Storai e posta sulla recinzione del cantiere di Palazzo degli Spedalinghi, in piazza dell’ospedale. Le venti tavole raccontano in maniera originale la storia centenaria del Misericordia e Dolce: nascono così le “Cronache dello Spitale”, attraverso disegni, vignette, personaggi del passato che si alternano a personaggi di fantasia.
L’artista Niccolò Storai spiega l’origine del personaggio di Ferro Battuto:
La stampa degli striscioni (in materiale lavabile e impermeabile) coprono uno sviluppo di 70 metri e hanno l’obiettivo di mitigare l’impatto del cantiere che sta consentendo il rifacimento e il restauro dei tetti del Palazzo degli Spedalinghi, che si trova proprio davanti al pelegrinaio Novo, fino a poco tempo fa hub vaccinale cittadino. La realizzazione di quest’opera artistica era prevista dalla stessa procedura di gara dell’Asl e l’incarico a Storai è stato dunque affidato direttamente dalla ditta che ha in appalto i lavori (la Oplonde srl di Campi Bisenzio). I lavori di rifacimento del tetto stano rispettando il cronoprogramma previsto dall’azienda sanitaria, hanno avuto inizio nel mese di aprile 2021 e avranno una durata di due anni.
La lettura del fumetto è libera, non è richiesto di seguire un preciso ordine, proprio perché ogni storia si ispira ad un particolare momento della nascita dell’ospedale Misericordia e Dolce con uno o più personaggi significativi. Le informazioni storiche che hanno ispirato i fumetti sono tratte dalle pubblicazioni sul Misericordia e Dolce di Giuseppe Bologni e Veronica Vestri. Tanti i racconti rappresentati ed i personaggi: ci sono il Duca Cosimo e la riforma delle Case Pie di Prato; Leopoldo II d’Asburgo Lorena, dichiarato nel 1761 erede al Granducato di Toscana; Gaetano Meucci, cittadino di Prato, che nel suo testamento dispose l’istituzione a Prato dell’ Ospizio degli incurabili; i Gettatelli, quei neonati che venivano abbandonati e posti nella pilla o pila, una cavità scavata nella pietra all’interno della finestrella ferrata, che si trova ancora oggi in Piazza dell’ospedale.