Quarta nella classifica generale, prima per danneggiamenti, seconda per rapine e terza per reati legati agli stupefacenti. E’ la fotografia poco edificante che fa della nostra provincia la classifica del Sole 24 ore relativa ai reati denunciati nelle singole province italiane nel 2020. La graduatoria viene stilata prendendo in esame il numero di denunce ogni centomila abitanti. Nella classifica generale siamo al quarto posto per un totale di 11.426 denunce, lontane dalle quasi 200mila di Roma, ma che pesano per effetto di una popolazione nettamente inferiore rispetto alla provincia romana. Prato è preceduta da Milano, Bologna e Rimini. La nostra provincia è leader in Italia per danneggiamenti, si tiene nella top 20 per delitti informatici, sfruttamento della prostituzione, estorsioni, omicidi volontari, furti. In particolare per questo tipo di reato Prato si distingue per i furti con strappo, i furti negli esercizi commerciali, quelli in abitazione e sulle auto in sosta.Altra nota dolente è quella delle rapine, dove siamo secondi solo a Napoli per denunce ogni centomila abitanti. Sono 219 quelle avvenute nel 2020, per effetto soprattutto dei dati legati alle rapine in abitazione e per strada. Sulla contraffazione di marchi e prodotti industriali teniamo ancora botta, entrando nella top 10, piazzandoci sul gradino più basso del podio per i reati legati agli stupefacenti.
Due gli omicidi volontari, che nel rapporto ogni centomila abitanti ci piazzano al 19esimo posto.
Il rovescio della medaglia sono invece i reati come riciclaggio, usura e contrabbando, che vedono la nostra provincia tra le meno soggette a denunce di questo tipo. Chiusura con le truffe e frodi informatiche, la nuova frontiera della criminalità, dove siamo 95esimi, con in media due denunce al giorno. Come a dire che la criminalità pratese è ancora poco tecnologica e resta prettamente legata ai reati predatori tradizionali come rapine e spaccio.