Disagi e disorganizzazione al Centro Giovannini di Prato. Li segnala una nostra lettrice, una donna incinta al settimo mese, che ha fatto ben due ore di fila per ritirare un referto che avrebbe dovuto ricevere in formato digitale sul suo fascicolo sanitario elettronico. La stessa disavventura è capitata ad altre due donne in gravidanza che si trovavano insieme a lei in coda al Giovannini.
La donna lamenta a Tv Prato il fatto che da tempo il servizio TuPassi, che permetteva di prenotare il giorno del prelievo e quello per il ritiro del referto, è stato sostituito con il servizio ZeroCode che dà modo di prenotare solo gli esami, a fronte di una ricetta elettronica, ma non di prenotare il ritiro del risultato. A questa situazione aggiungiamo il fatto che “cercare di contattare telefonicamente il cup è un incubo perché i tempi di attesa per la risposta dell’operatore sono inumani già alle 7,45 e io non posso passare le giornate al telefono perché sto ancora lavorando a tempo pieno perciò mi ritrovo a ridurmi il sabato mattina per prenotare le varie visite”.
Lo scorso 11 ottobre la nostra lettrice effettua un esame previsto dal libretto della gravidanza e sceglie l’opzione di ricevere il risultato direttamente sul proprio fascicolo sanitario in data 22 ottobre. Quel giorno il referto atteso non viene pubblicato e la donna cerca di contattare l’help desk del servizio e il Centro Giovannini ma invano. Così si vede costretta ad andare fisicamente a ritirare il risultato dell’esame, cosa che avrebbe preferito non fare visto il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Quando alle 10,30 di ieri, sabato 23 ottobre, arriva al Giovannini ci sono già una trentina di persone divise in due code: una per i prelievi e una per le prenotazioni cup e il ritiro referti. La donna entra per chiedere se per le donne incinta fosse prevista una corsia preferenziale, le viene risposto di no. L’attesa si fa lunga, la nostra lettrice si sente affaticata e accusa un piccolo malore, perciò si deve allontanare dalla fila per trovare un posto dove mettersi a sedere. La fila intanto aumenta. Ci vorranno due ore per riuscire a entrare e poter ritirare l’agognato referto che avrebbe dovuto essere già presente e scaricabile online.
“Non è possibile che gli utenti non vedano il risultato dei loro esami sul Fse per disguidi tecnici, per di più se si tratta di tre donne incinta fuori, senza nessun tipo di riguardo o accorgimento: fortunatamente era una bella giornata, ma se fosse venuto giù il diluvio?”, si domanda.
La donna dice di aver segnalato la cosa al sindaco Biffoni, “perché la situazione è semplicemente vergognosa e qualcuno deve prendere provvedimenti”.
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