Un giovane del Servizio civile che, a bordo dell’auto della Polizia municipale, mangia un panino e si rende spettatore di uno scippo. Ma invece che restituire la borsa alla legittima proprietaria, sgrida il ladro in fuga perché sta correndo sul marciapiede e lo invita (forse non del tutto consapevole di quanto accaduto) a proseguire a passo lento. E’ il contenuto di un video pubblicato sul nuovo canale Tik Tok della Polizia Municipale di Prato, lanciato nel giugno scorso. Un video rivolto sì ai giovani ma che non è piaciuto a molti, suscitando malumori e polemiche perché ritenuto poco consono al ruolo istituzionale del Corpo cittadino e, in parte, anche portatore di un messaggio fuorviante.
Ne è convinto anche il consigliere comunale della Lega Marco Curcio, che ha sollevato la questione in Palazzo, presentando una interrogazione in cui chiede spiegazioni all’Amministrazione sul reale valore del canale Tik Tok della Municipale e sulla sua gestione. Per Curcio il video incriminato non solo “non ha alcuno scopo educativo” ma risulta “di cattivo gusto perché sminuisce il reato rappresentato e ridicolizza il ruolo delle figure che operano sul territorio”. Il filmato, in ogni caso, è stato rimosso dalla piattaforma. E il comandante della Municipale Marco Maccioni spiega così questa scelta: “Quello di Tik Tok è un mondo per giovani e giovanissimi. Per intercettarli serve utilizzare un linguaggio accattivante e semplice, lontano dai formalismi – rimarca Maccioni -. Il video di cui si discute voleva semplicemente spiegare ai ragazzini quale parte della carreggiata è il marciapiede e come va utilizzato. Era stato studiato per arrivare dove doveva arrivare e infatti, ben prima delle polemiche, aveva raggiunto l’obiettivo: era tra i più visti e apprezzati”.
Ma il passo ulteriore è la decisione di mettere la parola “fine” al progetto Tik Tok della Polizia Municipale, che dopo pochi mesi dal suo ingresso sul popolare social network decide così di uscire, in modo quasi fulmineo, dal contenitore web. “Non caricheremo più alcun video – afferma Maccioni -. Abbiamo preso coscienza del fatto che quel mondo richiede un linguaggio smart, tutt’altro che ortodosso, e che se questi messaggi vengono letti dagli adulti si crea un cortocircuito. Il rischio c’è e quindi rinunciamo. La nostra missione – ripete – è quella di fare educazione stradale e continueremo a farla, finalmente in presenza. Già dai prossimi mesi ripartiremo con gli incontri dal vivo e questo è per noi importante”.