16 Settembre 2021

Maestro di judo accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di una allieva minorenne

Palpeggiamenti e baci indesiderati sarebbero avvenuti all'interno della palestra di cui l'uomo è titolare

Appello degli inquirenti ad eventuali altre vittime: "Fatevi avanti"

Si trova agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale aggravata su minore. L’indagato è un insegnante di judo di 75 anni, residente a Vernio, che avrebbe abusato di una sua allieva di 14 anni con palpeggiamenti e baci indesiderati. Secondo gli inquirenti l’uomo, titolare di una palestra a Prato, avrebbe approfittato del suo ruolo di istruttore e con la scusa di praticare dei massaggi, prima e dopo l’allenamento, avrebbe portato la giovane allieva in una stanza appartata all’interno del locale, dove si sarebbero consumate le violenze.

L’indagine, condotta dal pm Valentina Cosci, è partita lo scorso mese di gennaio quando la ragazza, in seguito all’ennesimo episodio subito, ha trovato la forza di confidarsi con i familiari che hanno subito sporto denuncia.

Le testimonianze raccolte fino ad oggi e le intercettazioni effettuate fanno pensare agli inquirenti che possano esserci altre vittime. Anche un’altra ex allieva dell’insegnante di judo, oggi donna, ha confessato di aver subito episodi simili nel 2004. Fatti non più perseguibili, per intervenuta prescrizione, che tuttavia fanno pensare che il maestro di judo possa, in anni più recenti, essersi reso responsabile di violenze nei confronti di altre allieve. Di qui l’appello del dirigente della squadra mobile della Questura di Prato Alessandro Gallo.

L’indagato, posto lunedi scorsi ai domiciliari dal gip Pallini, dalla scorsa estate è stato sospeso da ogni attività federale dalla Federazione italiana Judo Karate Arti Marziali, una misura cautelare scattata in ambito sportivo a seguito della segnalazione da parte della famiglia della vittima.

Il maestro di judo indagato sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia domani. Nei suoi confronti è contestata l’aggravante di aver agito su una minore che gli era stata affidata per motivi di istruzione in ambito sportivo. L’adolescente avrebbe per un certo periodo tollerato alcuni comportamenti indesiderati proprio perchè considerava il proprio maestro di judo, che conosceva da anni, una figura di riferimento, secondo soltanto ai genitori. Quando le avances si sono fatte più spinte, la ragazza ha trovato la forza di confidarsi con la propria famiglia e denunciare.