16 Settembre 2021

Distretto pratese: export in aumento, ma non ancora ai livelli pre-Covid

Fabia Romagnolfi (Confindustria): "E' una ripresa lenta e faticosa"


E’ una lunga rincorsa quella che l’export di Lucca, Pistoia e Prato sta effettuando negli ultimi mesi, dopo che la morsa della pandemia si è parzialmente allentata. I risultati ci sono: l’elaborazione fatta dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord su dati Istat evidenzia come il 2° trimestre 2021 abbia visto nel complesso delle tre province un incremento di +51,6% rispetto allo stesso periodo del 2020 (segnato dall’esplosione della malattia e dalla chiusura di interi settori), ma – soprattutto – come vi sia stato un incremento (+2,4%) anche sul “normale” 2° trimestre del 2019.

Discorso a parte per Prato. Il risultato del distretto pratese, per quanto ancora negativo rispetto al pre-Covid (-9% sul 2° trimestre 2019, +52% sullo stesso periodo del 2020), dà il senso di una direzione di marcia comunque all’insegna di un recupero che parte dal severo -17,7% dell’export 2020 sull’anno precedente.

“Quella che emerge dai dati dell’export pratese del 2° trimestre 2021 è una ripresa lenta e faticosa, per quanto non vi sia nulla di realmente inaspettato nel mancato raggiungimento dei livelli pre-Covid (sul 2° trimestre 2019, -9% il totale, -9,8% il solo manifatturiero) – afferma la vicepresidente di Confindustria Toscana Nord, Fabia Romagnoli -. La constatazione che quasi l’80% dell’export di Prato è costituito dal settore tessile-abbigliamento lasciava poche illusioni circa le previsioni sui dati del 2° trimestre di quest’anno. Per la moda è del tutto evidente che non potrà esserci piena ripresa finché permarranno restrizioni e condizionamenti alla socialità, che nella prima metà di quest’anno erano ancora forti e che, sia pure in misura minore, esistono tuttora e rimangono significativi. Sebbene il settore cresca a Prato nell’export del 2° trimestre 2021 di un nettissimo +64,8% sullo stesso periodo del 2020, rispetto al 2° trimestre 2019 rimaniamo ancora a -14,2%. Un dato, quest’ultimo, in linea con la produzione industriale dello stesso periodo, cui secondo le rilevazioni del Centro studi di Confindustria Toscana Nord manca ancora il 18% per portarsi a quota 2019. Una nota positiva arriva dal meccanotessile, che quasi raddoppia rispetto al 2020 (+96,8% 2° trimestre 2021 sullo stesso periodo dell’anno precedente) e che presenta un forte incremento (+25%) anche sul 2019: un buon auspicio non solo per il meccanotessile stesso ma anche per il tessile locale. Fra gli altri settori, da segnalare +159,7% della chimica sul 2° trimestre 2020, per quanto non ancora sufficiente a raggiungere i livelli dello stesso periodo del 2019 (-4,8%).”

Fra i macrosettori manifatturieri, a livello del territorio complessivo di Confindustria Toscana Nord il risultato più consistente – più che doppio (+110%)  rispetto al 2° trimestre 2020 – è quello della metalmeccanica (+16,1% rispetto al 2° trimestre 2019); ma anche il settore manifatturiero più penalizzato dalla pandemia, la moda, cresce nell’export di +62,6% rispetto allo stesso periodo del 2020, non sufficiente tuttavia a raggiungere i livelli del 2019 (rispetto allo stesso trimestre di tale anno -14,5%); molto buoni anche i risultati di plastica e gomma, mobile e alimentare. Segno meno invece per carta e cartotecnica (-9,5% rispetto al 2° trimestre 2020, stessa variazione rispetto allo stesso periodo del 2019) e per chimica e farmaceutica (-11,5% rispetto al 2° trimestre 2020, -5,1% rispetto allo stesso periodo del 2019).