6 Agosto 2021

Morte Astori, le motivazione della sentenza di condanna del medico pratese. Il giudice: “L’errore nella diagnosi impedì di salvare il calciatore”


“Con la sua condotta l’imputato ha impedito l’accertamento della malattia, avendo omesso il primo necessario atto” che avrebbe avviato un iter diagnostico in grado di salvare la vita di Davide Astori. E’ quanto sostiene il gup di Firenze, Angelo Antonio Pezzuti, nella sentenza con la quale ha condannato a un anno di reclusione, pena sospesa, il medico pratese Giorgio Galanti, accusato di omicidio colposo per la morte del calciatore della Fiorentina Davide Astori, trovato senza vita la mattina del 4 marzo 2018 nella sua camera di albergo a Udine mentre era con la squadra.

Lo scorso maggio Galanti è stato condannato a un anno di reclusione (pena sospesa) e anche al pagamento di una provvisionale per il risarcimento danni per un ammontare complessivo di un milione e novantamila euro. Il cardiologo pratese è finito a processo per due certificati di idoneità rilasciati al giocatore quando era direttore sanitario di medicina dello sport dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi. Astori, è stato accertato dai medici, morì per un arresto cardiaco dovuto a una cardiomiopatia aritmogena.