Adesso l'unica strada per evitare i licenziamenti è legata alla procedura fallimentare in continuità
E’ un’estate amara per i dipendenti della Texjet Group, gruppo tessile di via Toscana con alle spalle oltre 35 anni di attività, che dà lavoro ad una cinquantina di persone. Lo scorso 18 agosto il Tribunale di Prato ha dichiarato il fallimento delle tre società che fanno riferimento al gruppo, di proprietà dell’imprenditore Roberto Ilardi: Texjet Group, Texjet e Rifinizione Chiara. Il Tribunale ha nominato curatori Roberto Tosa e Marco Mariani e ha fissato per il 16 dicembre l’adunanza per l’esame dello stato passivo davanti al giudice delegato.
La Texjet da tempo stava attraversando un periodo difficile: la tessitura del gruppo è stata chiusa sette mesi fa; l’attività della rifinizione è invece andata avanti, mentre i professionisti che seguono l’azienda cercavano di percorrere la strada del concordato in continuazione. “Purtroppo – spiega l’imprenditore Ilardi – il Covid si è fatto sentire e la situazione è tutta nei numeri del fatturato: 14 milioni nel 2019, 6 milioni nel 2020 e soltanto 1,8 milioni nei primi sette mesi di quest’anno”.
Appena sei anni fa la Texjet investì per rilevare la rifinizione della Microtex salvaguardando 30 posti di lavoro. “L’acquisizione, nel tempo, ha creato alcuni problemi e poi purtroppo è arrivato il Covid – afferma Ilardi -. Abbiamo provato la strada del concordato in continuità, ma i termini di legge previsti per l’attestazione del piano, sei mesi, non consentivano di poter recuperare una quantità sufficiente di lavoro. Adesso avremmo delle commesse per ripartire, ma occorre fare presto per non perdere altri ordini”.
Per i dipendenti – i quali sono coperti fino ad ottobre dalla cassa integrazione Covid – la speranza per evitare i licenziamenti è riposta nella possibilità del fallimento in continuità: un istituto, che su istanza dei curatori, potrebbe per un determinato periodo consentire l’esercizio provvisorio dell’impresa fallita, finalizzato alla cessione dell’attività nell’interesse degli stessi creditori.
I sindacati – che ad agosto scorso, prima del fallimento, hanno tenuto un’assemblea alla Texjet – hanno chiesto un incontro ai curatori fallimentari per capire come tutelare i lavoratori. Una trentina di loro, negli scorsi mesi, è uscita dal gruppo Texjet tramite pensionamenti o ricollocamenti. Ma altre 50 famiglie vivono con apprensione questa crisi aziendale.