L’incertezza dello scenario economico, tra attese sull’evoluzione della pandemia e prospettive di rilancio, influenza i flussi di apertura e di chiusura delle imprese, scoraggiando l’avvio di nuove attività e rallentando decisamente anche le cancellazioni, condizionate dalle misure di sostegno per le imprese messe in atto dal Governo.
E’ una situazione di stallo quella fotografata dalla Camera di Commercio di Pistoia-Prato nell’analisi della nascita e mortalità delle imprese nel primo trimestre del 2021. Le imprese attive al 31 marzo scorso in provincia di Prato erano 28.883, praticamente stazionarie (+0,5%) rispetto al 31 marzo 2020.
Nel manifatturiero permangono le difficoltà del settore tessile, in cui le imprese attive sono 1842, diminuite del 3,1% rispetto al 31 marzo 2020, quando le conseguenze legate alla diffusione del Covid erano appena agli inizi. Dopo la parziale battuta d’arresto del 2020 hanno invece ripreso a crescere ad un ritmo abbastanza sostenuto le imprese attive nelle confezioni (+1,7% nel primo trimestre 2021).
Negativi i dati delle imprese attive, nel comparto alimentare (-2,5% la variazione rispetto al 31/03/2020), nella meccanica ed elettronica (-1,3%) e nell’industria del legno e del mobile (-1,6%).
Al contrario fanno registrare una crescita le aziende attive nel comparto delle “altre manifatturiere” e delle public utilities (energia, trattamento delle acque e servizi ambientali) per il quale si registra, rispetto a fine marzo 2020, una variazione al +4,2%.
Per quanto riguarda gli altri settori del tessuto imprenditoriale pratese si segnala un certo sviluppo delle imprese attive nel commercio al dettaglio (+1,2%) e nel comparto dei servizi alle imprese, soprattutto nella componente “avanzata” (attività professionali, scientifiche e tecniche, servizi di marketing e pubblicità, ricerca e selezione del personale) per la quale si registra una crescita nel primo trimestre 2021 pari al +5,1%.
Sostanzialmente stazionari i dati delle imprese attive in agricoltura (+0,2%), manifatturiero (+0,3%), costruzioni (+0,2%), servizi turistici, di alloggio e ristorazione (+0,1%), servizi alle imprese (+1,0%) e servizi alle persone (+0,5%).
Un’ulteriore riscontro della situazione di stallo in cui versa il territorio si riscontra anche dal versante della sensibile riduzione nell’analisi dei flussi dell’avvio di procedure di scioglimento e/o messa in liquidazione di società e nell’apertura di procedure di natura concorsuale.
Tra aprile 2020 e marzo 2021 le procedure di scioglimento e/o messa in liquidazione sono diminuite del 32,4% in provincia di Prato (370 contro le 547 del periodo aprile 2019-marzo 2020).
“Il tessuto imprenditoriale delle due province evidenzia a primo impatto segnali di tenuta nonostante la crisi pandemica. – commenta Dalila Mazzi, presidente della Camera di commercio di Pistoia-Prato – Ciò conferma la voglia di fare impresa e la capacità di resistere dei nostri imprenditori, oltre alla speranza che la situazione migliori definitivamente. Da un’analisi più approfondita dei dati, in particolare quelli delle dinamiche riguardo le iscrizioni e le cancellazioni, emerge un comportamento di attesa da parte di molti imprenditori. Sarà perciò necessario attendere la fine dell’effetto delle misure a sostegno delle imprese per verificare se realmente la demografia delle imprese rimarrà con segno più”.