Nuove aree di sgambatura sullo stile americano. E’ il progetto che sta portando avanti il Comune di Prato in collaborazione col dipartimento di architettura dell’università di Firenze. L’idea è quella di approfondire il modello a stelle e strisce per poi esportarlo in città, aprendo il primo ‘dog park’ d’Italia. Si tratterebbe di una maxi area di sgambatura, grande oltre mille metri quadrati, che ospiterebbe giochi per il divertimento e l’addestramento dei cani, panchine, strutture al coperto, alberi e punti di socializzazione anche per i padroni degli amici a quattro zampe.
Certe strutture negli Stati Uniti sono già realtà e così il Comune ha deciso di studiarle, per capire se ci sono le potenzialità di aprirne una anche a Prato. L’individuazione, così come il finanziamento, ancora non c’è stata. Ma l’idea è quella di legare il ‘dog park’ alla realizzazione del nuovo canile, che sarà costruito grazie all’eredita milionaria lasciata dalla 99enne pratese Nida Mazzanti.
Di pari passo col ‘dog park’, il Comune procederà a rivedere tutte le aree di sgambatura già esistenti, assicurando in ognuna la presenza di panchine, alberi e punti per fare abbeverare i cani. Non solo. Entro il prossimo mese passerà in consiglio comunale la modifica al regolamento per la tutela e il benessere degli animali, che prevederà la suddivisione delle aree di sgambatura per taglie. Inserendo un tempo limite di permanenza all’interno di 15 minuti. Un modo per consentirne l’accesso a tutte le persone, evitando situazioni di potenziale conflitto.
La commissione Ambiente, infine, si farà promotrice dell’incrocio dei dati fra l’anagrafe canina e le aree di sgambatura. Lo scopo è comprendere la densità di cani in famiglia per ogni quartiere della città e capire se in zona c’è un adeguato numero di aree di sgambatura.
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