6 Maggio 2021

Produzione industriale a Prato, -7,4% nel primo trimestre del 2021. Marini, “La moda continua a essere attardata sulla via della ripresa”


La produzione industriale pratese continua a soffrire gli effetti della crisi innescata dalla pandemia: nel primo trimestre del 2021 segna infatti un -7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Allargando lo sguardo, se complessivamente per i primi tre mesi dell’anno nel territorio Lucca-Pistoia-Prato si può parlare di netti segnali di ripresa, con una variazione tendenziale del -2%, di gran lunga la migliore dall’inizio della pandemia, entrando nel dettaglio non si può non notare come Prato mostri un avvio di ripresa ancora particolarmente difficile. Lucca, in particolare, torna ad avere un dato positivo: +1,9% rispetto al 1° trimestre 2020; ancora moderatamente negativa Pistoia, che segna -2,4%. L’effetto-settore moda, in questo caso, abbatte invece il risultato di Prato che, come detto, segna un -7,4%. Prato continua quindi a pagare la forte concentrazione sul proprio territorio del settore manifatturiero più colpito dalla crisi pandemica, anche se i segni meno a due cifre (con il culmine del -33,9% del 2° trimestre 2020, con le chiusure pressoché generalizzate delle attività del tessile-abbigliamento pratese) sono verosimilmente archiviati. L’effetto-settore continua dunque a farsi sentire con forza a Lucca, Pistoia e Prato anche nel 1° trimestre 2021: come nell’entità della crisi innescata dalla pandemia, anche nell’andamento della ripresa, le prestazioni della produzione industriale manifatturiera sono nettamente diversificate in funzione dei settori prevalenti.

“Per Confindustria Toscana Nord è importante che la ripresa, più o meno spiccata in funzione di settori e territori, sia sostenuta da politiche economiche orientate a un ripensamento strutturale ma che tengano ancora conto della necessità di misure di tutela – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi -. E’ un momento delicato: come non bisogna abbassare la guardia nei confronti della malattia e continuare a insistere sui vaccini, anche in azienda, così sarebbe sbagliato pensare che l’economia sia ormai avviata verso una ripresa per così dire automatica. Molte imprese stanno ancora soffrendo e sono esposte a gravi rischi, da vedersi richiedere troppo precocemente il rientro dai fidi ottenuti fino a trovarsi impigliate negli automatismi della nuova disciplina della crisi di impresa, per la cui entrata in vigore ribadiamo la necessità di un posticipo. E’ importante che il Decreto sostegni bis tenga conto di questo, oltre a confermare il Superbonus per l’edilizia e a prevedere una riformulazione dei meccanismi di ristoro, che escludono troppe imprese e sono basati sull’inadeguato criterio della riduzione del fatturato anziché sull’entità delle perdite. Anche alla Regione Toscana chiediamo un ulteriore sforzo: le agevolazioni occorrono quanto prima, adesso, altrimenti potrebbe essere troppo tardi. Un primo passo è stato fatto per alcune delle imprese che erano nella graduatoria del bando su ricerca e sviluppo: buon segnale, a cui devono far seguito altri nella stessa direzione”.

“La moda continua a essere attardata sulla via della ripresa – conclude il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini -. Non è sorprendente, data la stretta connessione del mercato della moda con la socialità e quindi con il pieno ripristino della possibilità di incontrarsi, viaggiare, organizzare eventi. Ad ora, solo il mercato cinese sta dimostrando una forte dinamicità, tuttavia non certo sufficiente a compensare la stasi in Europa e Stati Uniti. Nel distretto pratese la produzione del tessile segna nel 1° trimestre 2021 -8,8%, un dato ben diverso da quelli molto più penalizzanti del 2020, ma comunque tale da farci dire che la ripresa segna il passo, come del resto conferma anche l’andamento nazionale del settore. Ancora più serio, ma anch’esso coerente col dato nazionale, il caso dell’abbigliamento, con -22,6%, mentre la metalmeccanica, incentrata soprattutto sul meccanotessile, dopo un 2020 molto pesante arriva nel 1° trimestre 2021 a -1,7%. In una situazione complessa come quella in cui si trova il distretto pratese è fondamentale cercare di capire quali siano le prospettive per l’immediato futuro: da questo punto di vista la rilevazione congiunturale tratteggia un quadro potenzialmente positivo, con tutti i comparti, inclusi i conto terzi, che hanno buone aspettative per il 2° trimestre”.