Il pronto soccorso del Santo Stefano è sempre di più in sofferenza a causa dell’emergenza Covid. Lo dimostra quanto è accaduto ieri pomeriggio. Dalle 16 alle 20, dieci ambulanze del 118 sono state dirottate verso altri ospedali, in particolare al nosocomio fiorentino di Careggi. Una decisione assunta dalla direzione dell’Asl per alleggerire la pressione sul pronto soccorso e dar modo al personale medico e infermieristico di gestire i tanti pazienti arrivati al Santo Stefano durante la giornata. Casi Covid ma non solo, perché mentre la diffusione del virus continua ad avanzare, le altre patologie non arretrano certamente. In questa terza ondata di pandemia, infatti, non si è registrato il calo di accessi al pronto soccorso legati ad altri problemi di salute che si era verificato in precedenza.
Non è la prima volta che il pronto soccorso del Santo Stefano va in affanno a causa dei tanti accessi, era successo anche prima dell’emergenza Covid, soprattutto nei mesi invernali in concomitanza col picco influenzale. Stavolta però si è arrivati al punto di dover dirottare le ambulanze del 118, con codici non gravi, verso altri presidi ospedalieri. Una misura nuova per Prato ma che durante la pandemia era già stata assunta dall’Asl Toscana Centro, ad esempio all’ospedale San Jacopo di Pistoia. L’azienda sanitaria precisa che i cittadini con urgenze gravi, che si sono recati con i propri mezzi al pronto soccorso del Santo Stefano o accompagnati in ambulanza dalle associazioni di volontariato sono stati regolarmente presi in carico anche durante le quattro ore di emergenza. Il problema del sovraffollamento del pronto soccorso però resta.