16 Marzo 2021

Frode carosello per evadere l’Iva sui prodotti importati dalla Cina: perquisizioni anche a Prato FOTO


La guardia di finanza di Firenze ha dato esecuzione ad un sequestro preventivo, diretto e per equivalente di denaro, beni mobili e immobili di due imprese e dei rispettivi amministratori di origini cinesi per un valore di circa 1,2 milioni di euro. L’ipotesi di reato è frode fiscale su acquisti di merce proveniente dalla Cina. I finanzieri hanno effettuato 13 perquisizioni, tra cui anche Prato, in diverse province italiane e sequestrato veicoli, conti correnti, denaro contante e valori.
Le imprese interessate dai provvedimenti hanno sede a Sesto Fiorentino e sono attive nel commercio di capi di abbigliamento e accessori.
Gli imprenditori effettuavano gli ordini direttamente dalla Cina ma, invece di essere importata direttamente in Italia, la merce giungeva nell’est europeo, dove veniva sdoganata e successivamente fatturata da una ventina di società stabilite sul territorio italiano, considerate “missing trader”.
Il sistema, realizzato anche attraverso l’utilizzo di circa 6 milioni di euro di fatture ritenute soggettivamente false, faceva ricadere l’obbligo del pagamento dell’IVA sull’importazione quasi integralmente sulle imprese cartiere, che non provvedevano né a versarla né a presentare le dichiarazioni dei redditi, variando in alcuni casi la sede per poi divenire del tutto inattive e fallire.
Nel corso delle 13 perquisizioni, effettuate nelle province di Firenze, Pistoia, Prato, Torino, Napoli, Milano, Roma e Padova, sono state sequestrate due auto di grossa cilindrata e due furgoni, denaro contante, gioielli e saldi attivi di conti correnti.