15 Marzo 2021

2020 anno nero per l’export: -18% per il distretto pratese


L’export manifatturiero del territorio complessivo di Lucca, Pistoia e Prato ha avuto nel 4° trimestre 2020 un andamento definibile come di assestamento.
Il risultato, elaborato dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord sulla base dei dati Istat, conferma sostanzialmente quanto emerso dall’analisi congiunturale effettuata dallo stesso Centro studi: i dati dell’export manifatturiero segnano, per il complesso delle tre province, – 4,7% per il 4° trimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 e -12,9% come chiusura dell’anno.
Prato ha nell’export del 4° trimestre 2020 prestazioni inferiori a quelle del 3° trimestre. Come le analisi sull’export del 3° trimestre avevano già segnalato, la contrazione relativamente modesta di quel periodo era dovuta in gran parte alle consegne effettuate in estate di commesse ricevute anche precedentemente al lockdown: una compensazione che nel 4° trimestre non agisce più e che porta la chiusura annuale dell’export a -18,3% rispetto al 2019, non lontano dal -19,8% indicato dalla rilevazione sulla produzione industriale nel 2020. Con la sola esclusione dell’alimentare, della
farmaceutica e della chimica, tutti i macrosettori portano a Prato un vistoso segno meno. La moda segna per il 4° trimestre -18,9%, con una chiusura dell’anno a -23,4%: risultati pressoché identici sia per il tessile che per l’abbigliamento.
Il meccanotessile segna per il 4° trimestre e per la chiusura dell’anno rispettivamente -31,9% e – 30%. Si confermano quindi anche per l’export le forti criticità che investono Prato in conseguenza della forte concentrazione sul territorio del settore manifatturiero più colpito dalla crisi, la moda