9 Marzo 2021

Un progetto di integrazione lavorativa fra gli scaffali dell’Interporto


L’integrazione viaggia fra gli scaffali dell’Interporto di Prato. E’ iniziata da qualche settimana la collaborazione fra il polo logistico di Gonfienti e il progetto Sai, Sistema accoglienza e integrazione, che ha tra i suoi obiettivi quello di accompagnare verso l’autonomia persone che hanno ottenuto una protezione dallo Stato. Progetto che prevede pure l’attivazione di percorsi individuali che ne facilitino l’inserimento lavorativo.
Il primo risultato derivante dalla disponibilità data dall’Interporto della Toscana Centrale è stato l’inizio del tirocinio extracurriculare di Happy Obasuyi, 30 anni, da sei in Italia e dal 2019 inserito nel sistema di accoglienza a Campi Bisenzio. Happy in Nigeria lavorava nell’agricoltura, ma adesso vuole specializzarsi nella logistica. E’ già in possesso dell’abilitazione per la guida del muletto ed è stato inserito come magazziniere all’interno dei depositi dell’Interporto di Prato. Il tirocinio ha la durata di tre mesi, poi prorogabili.
“Si tratta di un percorso di autonomia lavorativa, che può essere utile anche per facilitare l’integrazione sul territorio” spiega il direttore dell’Interporto della Toscana Centrale, Daniele Ciulli. “Abbiamo aderito al progetto perché il nostro polo logistico fa parte del tessuto sociale del distretto e quindi è sempre pronto ad accogliere le iniziative e gli stimoli che provengono dal territorio” aggiunge il presidente Francesco Querci.