Estetisti e parrucchieri chiusi in caso di zona rossa, il settore non ci sta: “Il vero pericolo è l’abusivismo”


Incomprensibile e ingiustificata. Così Confartigianato acconciatori definisce la decisione del governo Draghi, tramite il Dpcm che sarà valido dal 6 marzo al 6 aprile, di imporre la chiusura delle attività di barbieri e parrucchieri nelle zone rosse. Una misura che era già prevista, e che è stata confermata, anche per i centri estetici, i quali si aspettavano l’allentamento delle restrizioni.
Il settore dei saloni di parrucchieri e centri estetici – fanno notare le rispettive categorie all’interno di Confartigianato Prato – sono così alle prese con l’incertezza di non sapere se sarà consentito loro di lavorare, proprio nel momento in cui in Toscana la zona arancione sembra tendente al rosso, e in una stagione, quella primaverile alle porte, che coincide con una maggiore propensione a trattamenti di bellezza e cura della persona. Difficile, in queste condizioni, fare gli ordini per i prodotti e programmare trattamenti prolungati nel tempo per gli estetisti. Mentre i parrucchieri, in queste ore, stanno ricevendo tante richieste di chi vuole farsi i capelli prima di un’eventuale chiusura dovuta a zona rossa.
Il comparto benessere rivendica gli investimenti e gli sforzi fatti per applicare con la massima diligenza le linee guida e i protocolli dettati a livello nazionale e locale, a tutela della salute propria, di clienti e collaboratori. La sospensione delle attività svolte in sicurezza – fanno notare – finirà per innescare l’impennata dell’offerta di prestazioni da parte di operatori abusivi, che rappresentano il vero pericolo per la salute dei cittadini, oltre che un fattore di concorrenza sleale per le imprese in regola.

Nel video, le interviste a Barbara Catani, presidente regionale e provinciale Acconciatori di Confartigianato e a Valentina Ippolito, presidente Estetica Confartigianato Imprese Prato.