La campagna vaccinale per gli over 80 fa rima già con rallentamenti e ritardi. A 24 ore dalle prime somministrazioni, avvenute ieri al Centro Pegaso, e nonostante gli annunci mediatici, si moltiplicano dubbi e incertezze su cosa potrà effettivamente accadere nelle prossime settimane.
Il primo, vero, problema riguarda la fornitura dei vaccini Pfizer, scelti per essere somministrati ai pazienti anziani. Le forniture del siero scarseggiano e a dimostrarlo sono i numeri. A fronte di 180 vaccinazioni ipotizzate per questa settimana all’Ex Creaf, se ne faranno in realtà soltanto 24: ieri, con la prima fiala simbolica, ne sono state effettuate 6 a cui si aggiungeranno altre 18 iniezioni in programma per domani. Anche una 90enne, di cui rispettiamo la privacy, si è sentita rispondere proprio questa mattina dal proprio medico che per sottoporsi all’iniezione – pur essendo tra i primi in attesa – dovrà aspettare circa un mese.
“Capisco le difficoltà della Regione e dell’azienda sanitaria in questa delicata fase – commenta il dottor Alessandro Benelli, segretario della FIMMG di Prato, la Federazione dei Medici di Famiglia – ma sarebbe opportuno non creare ulteriore confusione. Abbiamo bisogno di un minimo di certezze per poter operare in modo chiaro e interfacciarci – rimarca – con la popolazione”. Il risultato sono liste di pazienti, pronti per essere convocati, che restano ferme sulle scrivanie dei medici di famiglia. Ricordiamo infatti che la vaccinazione per gli over 80 non prevede alcuna prenotazione diretta da parte del cittadino. E’ il dottore che prenota il vaccino attraverso il portale regionale e che lo somministra al proprio assistito secondo l’appuntamento fissato. Ma anche qui sorgono dubbi: ad oggi non si sa infatti quando verrà attivato il portale della Regione che potrebbe partire, forse, da lunedì.
E poi, ancora, l’incognita dei richiami (basteranno le dosi in arrivo a garantire le seconde somministrazioni nei tempi utili?). Come non bastasse c’è poi la questione “riserve”: ogni fiala permette di fare 6 infusioni, questo significa convocare ogni volta almeno 2 o 3 pazienti in più per evitare che, in caso di mancata presentazione di uno degli anziani, la dose vada dispersa. Senza dimenticare che i pazienti allettati non potranno ricevere, al momento, il vaccino Pfizer che non prevede, per problemi di conservazione, la somministrazione a domicilio.
Insomma, la Regione vorrebbe chiudere la partita degli over 80 entro tre mesi: un orizzonte temporale ambizioso su cui si gioca la partita dei 178 medici di medicina generale pratesi e il ritorno ad una pseudo-normalità di tutti noi.