Si è tenuta oggi pomeriggio la commissione consiliare 4 (Urbanistica – Ambiente – Protezione Civile) alla presenza dell’assessore alla città Curata Cristina Sanzò e dell’ispettore fitosanitario della regione Paolo Marseglia, per illustrare ai consiglieri il rilevamento da parte della Regione Toscana durante i consueti controlli sul verde pubblico in prossimità di via Paolini angolo via del Gorone, della presenza del Tarlo asiatico su un acero negundo (fori di uscita di adulti) e su due platani (rosura di scavo della larva). Il Servizio Fitosanitario Regionale ha effettuato una specifica attività di censimento e controllo su tutte le piante sensibili al tarlo asiatico presenti nei 100 metri dalle piante colpite, da cui sono emerse altre 9 piante infestate (platani).
Le operazioni di eradicazioni prevedranno il taglio delle piante e trinciatura sul posto, o comunque entro l’area delimitata, del materiale legnoso e invece di estirpare le radici saranno coperte con una gettata di 3 cm di asfalto, per un raggio di 2 metri intorno alla ceppaia.
Dopo questi interventi avverrà, entro il mese di aprile, la rimodulazione dei posti auto, con l’inserimento di nuove aiuole che potranno ospitare un numero maggiore di alberi rispetto a quelli che verranno abbattuti. Le specie da inserire dovranno rispettare quelle indicate nell’elenco fornito dal Servizio Fitosanitario, che racchiude generi non appetibili al tarlo asiatico. Saranno inseriti alberi di minor dimensioni, così da non interferire con gli edifici e migliorare lo stoccaggio delle polveri sottili.
L’Anoplophora chinensis, conosciuto anche come tarlo asiatico, era già stato trovato nel 2019 nei giardini di via Baracca con conseguente eradicazione delle piante coinvolte e l monitoraggio intensivo delle ‘piante specificate’ presenti nell’area delimitata (2km di raggio dalla zona focolaio), ed è un organismo pericoloso per le piante. Infatti per obbligo di legge, imposto dal Decreto Ministeriale 12 ottobre 2012 “Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione di Anaplophora chinensis (Forster) nel territorio della Repubblica italiana”, tutte le piante contagiate vanno abbattute.
Il tarlo asiatico è un coleottero inoffensivo per l’uomo ma molto pericoloso per le piante perchè le larve scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici per nutrirsi del legno e quando completano la metamorfosi gli adulti fuoriescono dal tronco provocando dei fori di uscita del diametro di 15mm. La conseguenza di questi danni è il deperimento della pianta. Le piante a rischio sono numerose, in modo particolare le specie arboree latifoglie, ad esempio: aceri, ippocastani, betulle, noccioli, faggi, platani, querce, salici, olmi e lagerstroemie ma possono essere attaccati anche arbusti molto comuni come: rose, rododendri, cotoneastri e laurocerasi in aggiunta alberi da frutto come meli e peri.
Per combattere la presenza del Tarlo asiatico è necessario segnalare tempestivamente al Servizio Fitosanitario Regionale la presenza di insetti, adulti o di piante con sintomi di attacco,che successivamente provvederà alla verifica del caso segnalato e all’eventuale abbattimento della pianta.