16 Dicembre 2020

Rapporto sulle mafie in Toscana: Prato territorio ambito per Cosa Nostra


Mafie che si manifestano in modi diversi dai tradizionali, con strategie criminali ibride focalizzate su droga, rifiuti, prostituzione, riciclaggio, corruzione. E’ quanto emerge dal rapporto annuale Mafie e corruzione in Toscana, curato dalla Scuola Normale di Pisa e relativo al 2019. Il territorio toscano rimane centrale nei traffici nazionali e transazionali di stupefacenti, in particolare Livorno. Tra i fenomeni su cui si è verificato un accesso criminale le costruzioni edilizie, il traffico dei rifiuti ma anche lo sfruttamento sessuale (perlopiù mafie nigeriane) e quello della manodopera: in quest’ultimo caso la Toscana è la quinta regione in Italia per numero di procedimenti, al pari della Campania. Le mafie, è stato spiegato, puntano molto su riciclaggio e occultamento di capitali criminali. Prato (e provincia) rimane un territorio su cui Cosa Nostra continua a essere presente e svolgere i propri affari illeciti. La Guardia di Finanza ha accertato un volume di affari fittizio per circa 106 milioni, tramite il quale sarebbero stati riciclati oltre 38 milioni. Prato è maglia nera in Italia anche per il gioco d’azzardo: la provincia stacca di quasi il doppio la seconda in classifica, Teramo. Sono cresciuti i beni confiscati alla criminalità organizzata (+14%), con un trend che è simile a quello degli anni passati.