Boom di accessi all’Emporio con 1260 famiglie sostenute: +32% rispetto allo scorso anno. Ecco i dati del bilancio 2019 VIDEO
Aumentano le richieste di accesso all’Emporio della Solidarietà di Prato. L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta portando con sé in modo sempre più evidente delle conseguenze di tipo sociale. In questi giorni sono 1260 le tessere attive per fare la spesa nel supermercato per famiglie in difficoltà di via del Seminario. Rispetto alla media registrata nel 2019 – che è stata di 950 tessere settimanali – si tratta di un incremento del 32,6%.
«Ogni giorno ci arrivano nuove domande per poter accedere al servizio e finché avremo prodotti da distribuire le accetteremo», dice Marcello Turrini, uno dei responsabili dell’Emporio e curatore del bilancio sociale. In questo momento il magazzino è ben fornito ma il fatto di non aver potuto organizzare, sempre a causa del Covid-19, la tradizionale raccolta viveri nei supermercati cittadini nel mese di marzo potrebbe creare non pochi problemi di approvvigionamento.
Per questo i promotori del progetto – Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato – lanciano un appello alla generosità dei pratesi per sostenere l’Emporio: un servizio sociale non soltanto utile ed efficace ma capace di moltiplicare i contributi ricevuti in modo esponenziale. La conferma arriva con un dato che possiamo definire sorprendente: ogni euro raccolto ha permesso di distribuirne 10,8. Secondo il bilancio sociale 2019 – pubblicato in questi giorni sul sito web dell’Emporio – lo scorso anno a fronte di 208mila euro sono stati distribuiti prodotti per un valore di 2 milioni e 300mila euro. Si tratta dunque di una iniziativa assolutamente sostenibile che nel corso degli undici anni dalla sua apertura ha permesso di riempire gli scaffali del supermercato con merce per un valore di oltre 20 milioni di euro.
«L’attività dell’Emporio è un esempio concreto di economia circolare – dice la direttrice della Caritas diocesana Idalia Venco – evitando lo spreco di grandi quantità di merce che invece di andare distrutta viene redistribuita, con beneficio per le persone e per l’ambiente. Ma la circolarità riguarda anche le persone, attraverso l’attivazione di processi di riqualificazione delle relazioni e delle competenze in cui sono coinvolti i beneficiari del servizio, volontari e operatori».
Ecco i dati principali contenuti nel bilancio sociale 2019. Lo scorso anno sono state 1653 le famiglie che hanno ottenuto la tessera Emporio. Rispetto al 2018 c’è stata una flessione del 3,2%. Gli italiani sono passati dal 55% del totale al 48,8%. Albanese, marocchina, nigeriana e rumena le nazionalità straniere più presenti. Rispetto agli anni precedenti la Caritas, ente gestore del progetto, è riuscita a calcolare il numero complessivo di persone appartenenti ai nuclei familiari che hanno usufruito del servizio: si tratta di oltre 6mila cittadini.
Altro dato significativo riguarda il numero complessivo delle famiglie assistite in undici anni di attività: 4403, di cui soltanto 264 in modo costante nel tempo e 1066 solo per un anno. «Questo significa che il servizio sta rispondendo al suo obiettivo: intervenire in aiuto di chi si trova in un periodo di difficoltà», sottolinea ancora Turrini.
Il valore medio annuo erogato per famiglia è stato di 891 euro, una cifra di poco superiore a quella del 2018, che va dai 514 euro per le famiglie piccole fino a un massimo di 1167 euro per quelle numerose.
L’Emporio funziona come un normale supermercato e vi si possono trovare prodotti freschi e a lunga conservazione ottenuti grazie alle eccedenze alimentari dei supermercati e delle aziende, alle raccolte (lo scorso anno 442 quintali quelle svolte nei supermercati e 73 quella organizzata dagli studenti pratesi), ai generi forniti da Agea/Fead, al Banco Alimentare ma anche attraverso l’acquisto di carne e uova. Importante anche l’apporto fornito da privati che ogni anno con generosità donano contributi e prodotti.
Ricordiamo che gli utenti sono selezionati da Caritas, con i centri d’ascolto centrali e parrocchiali, dalla Società San Vincenzo de Paoli, dai Gruppi di Volontariato Vincenziano e dai Servizi sociali del Comune.
Le tessere neonato. Sugli scaffali dell’Emporio si possono reperire anche prodotti per l’infanzia pensati per le mamme con figli fino a 18 mesi d’età segnalate dal Centro di Aiuto alla Vita. A loro vengono distribuiti pannolini, omogeneizzati, pappe e latte in polvere. In tutto sono state 193 le tessere attivate in questo specifico settore. La provenienza delle mamme vede al primo posto la Nigeria, poi Marocco e Albania. Le italiane sono in diminuzione e rappresentano l’8,8%.