“Grazie ai cinesi che ci hanno dato il buon esempio”. A parlare è il sindaco di Prato Matteo Biffoni, che dalle pagine de La Repubblica parla del Coronavirus in città ed elogia l’atteggiamento della comunità orientale: “I nostri concittadini cinesi, rientrati dai festeggiamenti del Capodanno, si sono messi da soli in quarantena, innescando un circolo virtuoso. Siamo una delle province meno contagiate”, ripete il primo cittadino. “Hanno dato il buon esempio. E a Prato, forse per primi, si è preso atto della gravità del Coronavirus grazie a quell’esempio, e tutti si sono messi in riga”. Certo, è ancora presto per tirare un sospiro di sollievo ma i numeri del contagio, al momento, risultano confortanti. “210 casi in tutta la provincia – spiega Biffoni -. Poteva essere drammatico. Dei nostri 195mila abitanti, 21mila sono cinesi. Abbiamo 6.500 imprese di cittadini di origine cinese nel pronto moda”. Biffoni parla poi delle restrizioni, con la chiusura delle aziende tessili (“Sono stato tra i primi a chiedere al Governo la chiusura delle aziende di beni non indispensabili. E’ stata la decisione più lacerante, non dormivo più”), delle fatidiche passeggiate con i bambini che hanno fatto tanto discutere (“Ora non è il momento, aspettiamo”) e anche della preoccupazione più grande: il bilancio. “Abbiamo un bilancio sano ma non si potrà reggere a lungo”, sostiene Biffoni.
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