Coronavirus, le procedure messe in campo dalla Misericordia per garantire la sicurezza dei volontari e dei cittadini


Fin dall’inizio dell’emergenza legata al coronavirus la Misericordia di Prato si è attrezzata per gestire al meglio i propri servizi nel rispetto della salute dei suoi volontari e della cittadinanza. Nei giorni scorsi l’Arciconfraternita ha convocato tre riunioni informative per incontrare le tredici sezioni operative che sul territorio pratese si occupano del servizio di emergenza urgenza per conto del 118. Gli incontri si sono svolti in tre sedi diverse, Prato centrale, Vaiano e Oste, in modo da concentrare meno persone possibili in uno stesso luogo e sono stati condotti dal provveditore Francesco Logli e dal responsabile dei servizi Cristian Gori insieme al personale dell’emergenza territoriale di Prato.

«Abbiamo spiegato cos’è il coronavirus e quali procedure occorre seguire per continuare a svolgere il nostro prezioso contributo in questo momento così difficile», spiega il provveditore Logli. Gli equipaggi della Misericordia che formano le sette ambulanze delta e le quattro ambulanze che hanno anche personale sanitario a bordo, medico o infermiere, sono ovviamente in funzione e pronte a entrare in azione in caso di chiamata. «Se dovesse scattare la richiesta di un intervento per caso sospetto di coronavirus i volontari dovranno indossare i dispositivi di protezione individuale e seguire i protocolli sanitari indicati per questo tipo di emergenza – afferma il responsabile dei servizi della Misericordia Cristian Gori – e poi, terminato il servizio, l’ambulanza e gli stessi confratelli dovranno venire presso la sede centrale in via Galcianese dove abbiamo allestito una zona di filtro per tutta l’Arciconfraternita». I mezzi verranno sanificati secondo una speciale procedura e i volontari potranno svestirsi in sicurezza. «Le indicazioni sulle corrette procedure da mettere in atto è in continua evoluzione – aggiunge Gori –, ogni giorno ci arrivano comunicazioni dalla Regione e dalle centrali operative sul da farsi. Da parte nostra siamo sempre pronti e attenti a garantire la massima protezione nei confronti dei nostri confratelli e consorelle».

«Dobbiamo ringraziare i tantissimi confratelli e consorelle che hanno deciso di prestare servizio in un momento così delicato, nel quale c’è estremo bisogno della collaborazione di tutti – aggiunge Logli – i nostri volontari sono persone formate, animate da spirito caritatevole e consapevoli di quello che stanno facendo, non possiamo che esserne fieri».

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