Anche le donne straniere del progetto “Donne senza frontiere” impegnate nella pulizia della biblioteca alluvionata
L’integrazione a Montemurlo passa attraverso la cura dei beni e degli spazi pubblici. È iniziato in questi giorni il progetto “Donne Senza Frontiere” che fino a maggio 2020 vedrà il coinvolgimento di sei donne di origine straniera, che da anni vivono sul territorio, in esperienze di cura di spazi e beni pubblici. Il lavoro e l’impegno concreto dunque come mezzo per conoscere il territorio e per integrarsi nella comunità locale. Anna, 36 anni, arriva dalla Nigeria e da 11 anni vive a Oste con la famiglia. Questa mattina, insieme ad Albana, una signora che arriva da Durazzo (Albania) e vive a Montemurlo da 5 anni, Anna è impegnata nella pulizia della biblioteca “Bartolomeo Della Fonte” che lunedì scorso è stata invasa da un’ondata di acqua e fango. Anna e Albana, grazie al progetto “Donne senza frontiere”, promosso dal Comune di Montemurlo con Auser Verde Argento di Montemurlo e i servizi sociali territoriali, hanno avuto la possibilità di vivere un’esperienza di condivisione della cura dei beni comuni. Ieri sono state tutta la mattina a lavare e pulire le decine di dvd – e le relative copertine – della sala video, che lunedì scorso sono rimasti sotto l’acqua.
Un lavoro che le due donne hanno fatto con il sorriso: «È un modo per renderci concretamente utili alla comunità di Montemurlo, la città che ci ha accolto e dove viviamo. – dicono Anna e Albana – Abbiamo voglia di conoscere meglio il territorio e di inserirci nella società».
I dati statistici europei, infatti, evidenziano che il 50% dei migranti sono donne, ma queste ultime, rispetto agli uomini, sono più a rischio esclusione ed isolamento. Molto spesso le donne non lavorano, si occupano esclusivamente della famiglia ed hanno minori occasioni di socializzazione e integrazione.
«Montemurlo è un Comune che sa accogliere e lo fa attraverso esperienze concrete di integrazione – spiega l’assessore all’intercultura e alle politiche sociali, Alberto Fanti – Dall’incontro con le esperienze di volontariato attivo dell’Auser Verde Argento di Montemurlo, e grazie alla collaborazione dei servizio sociale che ci ha segnalato le donne più a rischio emarginazione, abbiamo messo in campo un progetto per ridurre l’isolamento e la solitudine delle donne migranti. Il percorso pensato per raggiungere questo obiettivo, prevede azioni di cura e decoro dei beni culturali e dei luoghi di aggregazione. Un modo per dare alle donne migranti la possibilità di diventare dei membri attivi della società e di farne parte integrante».
Le donne svolgeranno le loro attività a coppie e in questi mesi, oltre alla biblioteca Della Fonte e del parco di Villa Giamari, si occuperanno della pulizia e della cura di piazza Amendola a Oste, del Centro Giovani, dell’ex chiesino di Villa Giamari e periodicamente dell’allestimento per convegni o iniziative del Borghetto di Bagnolo.
«L’Auser ha nella propria missione il lavoro per l’integrazione tra le persone, le istituzioni e i beni comuni- spiegano Renata Puccini, presidente Auser Montemurlo e Andrea Cambi, presidente provinciale Auser –. L’Auser di Montemurlo non è nuova ad esperienze di integrazione attraverso l’impegno sociale. Qualche anno fa, primo caso in provincia, si è occupata del coinvolgimento di giovani migranti del locale Cas in esperienze di cura e manutenzione degli spazi pubblici. Un modo per questi ragazzi di sentirsi utili e dire grazie al territorio che li ha ospitati. Siamo certi che anche le donne straniere trarranno grande beneficio da questa esperienza di condivisione».
Il Comune di Montemurlo conta una percentuale di popolazione straniera residente pari al 12,83 % della popolazione complessiva, 2.416 cittadini stranieri (1210 maschi e 1206 femmine) su 18.821 abitanti.
Negli scorsi anni sono stati organizzati dal Comune di Montemurlo corsi di lingua italiana livello base, con servizio di babysitting, e corsi di livello avanzato finalizzati alla specifica conoscenza delle parole e del lessico per l’approccio alla realtà scolastica e della sanità.