1 Settembre 2019

Pinot Nero della Tenuta di Bagnolo: una vendemmia di qualità FOTO e VIDEO


Una produzione di eccellenza, un nettare nero ormai apprezzassimo anche all’estero. E’ il Pinot nero della Tenuta dei Marchesi Pancrazi a Bagnolo: si è appena conclusa la vendemmia 2019. Una vendemmia di qualità, che, come numeri, si attesta sulle 10-12mila bottiglie. La tenuta dei marchesi Pancrazi comprende cinque ettari di terreno coltivati a Pinot Nero, una produzione che in Toscana, terra del sangiovese, in pochi fanno. Qui il vitigno ha attecchito particolarmente bene, complici le caratteristiche del terreno ai piedi del Monteferrato, l’umidità superficiale e le brezze serali del vicino Appennino. Dopo la morte del marchese Vittorio Pancrazi, avvenuta nel gennaio 2018, è il nipote Giuseppe ad occuparsi di produzione e vendita, portando avanti la tradizione di famiglia.

Come noto, il caso ha giocato un ruolo fondamentale nella storia del Pinot Nero della Tenuta di Bagnolo. Infatti nel 1975 quando il marchese Vittorio Pancrazi volle reimpiantare i vigneti della fattoria di Bagnolo, incorse in un errore da parte del vivaista che fornì, al posto del tradizionale Sangiovese coltivato in queste zone, del Pinot Nero. In un ettaro dei 5 della tenuta vennero quindi impiantati barbatelli di pinot nero. Solo dopo 14 anni in azienda, grazie all’intervento di un enologo, ci si accorse dell’errore del vivaista. Un errore fortunato, perché il microclima di Bagnolo, come detto, era perfetto per il pinot nero, così anche un po’ per caso è nato un vino unico nel suo genere che ha fatto conoscere ed apprezzare la Tenuta di Bagnolo in tutto il mondo.

 

Guarda il video con le immagini e l’intervista a Giuseppe Pancrazi

 

 

Tra ottobre e novembre si raccoglieranno le olive: sono 3.500 le piante di olivo – tutte varietà tipiche toscane – della tenuta di Bagnolo. l’olio dei Marchesi Pancrazi si è aggiudicato il premio Oleum Nostrum 2019. “La raccolta delle olive di quest’anno sarà scarsa, a causa del clima molto fresco che si è avuto proprio nel periodo di fioritura. Avremo, comunque un olio di qualità”, ha assicurato Giuseppe Pancrazi.

 

 

LS