Nel cortile del Museo di Palazzo Pretorio, allestito con pedane teatrali, nastri giallo-neri da cantiere e caschetti gialli con amuleti colorati da Sabrina Bignami e Alessandro Capellaro, il Metastasio ha presentato non solo la stagione teatrale, ma il progetto culturale 2019/2020 del MET: il Festival Contemporanea, il Cartellone del Metastasio/Fabbricone/Fabbrichino/Magnolfi, il MetRagazzi e il MetJazz. Sono quattro atti di un unico pensiero sul teatro contemporaneo, per i quali l’unico rischio che il MET dichiara di correre è quello di essere felici.
La scorsa stagione 2018/19 ha registrato 317 aperture di sipario (in 235 giorni di programmazione) con 37.171 spettatori che hanno sostenuto il MET con 308.022,34 euro di incasso al botteghino: rispetto alla stagione precedente, le rappresentazioni sono aumentate del 10%, gli spettatori del 15% e gli incassi del 26%.
Il cartellone 2019/2020 propone 32 spettacoli (dieci al Metastasio, nove al Fabbricone, tre al Fabbrichino e dieci al Magnolfi), con 16 nuove produzioni e 16 spettacoli ospiti, fra grandi classici del teatro e della letteratura e di testi di nuova drammaturgia, che portano in scena il teatro di oggi trascinandosi dietro un pezzo di quello di ieri.
Al Metastasio, le nuove produzioni in programma sono: MADRE COURAGE E I SUOI FIGLI di Bertolt Brecht con Maria Paiato; LA VALLE DELL’EDEN, il romanzo capolavoro di Steinbeck, per la regia di Antonio Latella, spettacolo in due parti, che saranno presentate insieme nella maratona domenicale; IL GABBIANO di Anton Cechov affidato a Licia Lanera; MACBETH, LE COSE NASCOSTE da Shakespeare, regia di Carmelo Rifici, con Tindaro Granata; la versione teatrale di Roberto Latini dal film di Monicelli L’ARMATA BRANCALEONE; la farsa prepolitica di Dario Fo CHI RUBA UN PIEDE E’ FORTUNATO IN AMORE con la regia di Giulia Gallo e Giovanni Guerrieri dei Sacchi di Sabbia. La stagione del Metastasio si apre con l’ospitalità internazionale di GRANMA. Metales de Cuba dei Rimini Protokoll, uno spettacolo del festival Contemporanea e una anteprima del cartellone 2019/20; gli altri spettacoli ospiti sono: WHEN THE RAIN STOPS FALLING/Quando la pioggia finirà, del drammaturgo australiano Andrew Bovell per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, una saga famigliare di vita quotidiana di madri e figli, di mogli e mariti dal 1959 al 2019 e LA TEMPESTA di Shakespeare in due versioni, in prosa con Eros Pagni e in una trasposizione con 16 danzatori dell’Ater Balletto con le musiche originali di Giuliano Sangiorgi.
Le nuove produzioni presentate al Fabbricone sono: IL CASO W drammaturgia di Rita Frongia, in cui Claudio Morganti mette in scena il processo a Woyzeck (il barbiere disoccupato, decapitato per aver assassinato la giovane amante) che Buchner non scrisse; il nuovo spettacolo di Massimiliano Civica che si confronta con la tragedia greca nell’ANTIGONE di Sofocle; NOSTALGIA DI DIO, il nuovo testo di Lucia Calamaro, su un pellegrinaggio notturno in sette chiese di Roma; #PROMETEO di e con Oscar De Summa che affronta i cambiamenti nella nostra vita quotidiana a seguito della rivoluzione digitale; dai Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese, Silvia Costa ha tratto NEL PAESE DELL’INVERNO e i Kinkaleri con OTELLO riflettono sul Moro di Venezia partendo da Shakespeare e passando per le sue riproposizioni cinematografiche e liriche. Gli spettacoli ospiti al Fabbricono vedono il ritorno di Antonio Rezza con due spettacoli, 7 14 21 28 e ANELANTE, due giochi folli e allucinati alla sua maniera; MOLIERE/IL MISANTROPO (ovvero Il nevrotico in amore) dove Valter Malosti rilegge il capolavoro molieriano come il dramma allucinante di essere inadeguato alla realtà di fronte al femminile.
Nello spazio del Fabbrichino due produzioni sul nostro tempo politico: Sonia Antinori con Silvia Gallerano porterà in scena NAUFRAGIUM, lo scontro fra una figlia e il padre sul fallimento della passione politica, e Varia Raimondi e Enrico Castellani dei Babilonia una riflessione amara a partire dal caso di Giulio Regeni dal titolo GIULIO.Completa il programma del Fabbrichino l’ospitalità di IL GIARDINO DEI CILIEGI. Trent’anni di felicità in comodato d’uso, rielaborazione del famoso testo di Cechov su cui si innesta la storia vera di Giuliano e Annalisa (che saranno in scena insieme a Lodovico Guenzi), che, come Gaev e Ljuba il cui giardino dei ciliegi va all’asta, vengono cacciati dalla loro casa in campagna nella periferia bolognese.
Infine, le nuove produzioni al Magnolfi saranno lo spettacolo della regista neodiplomata Fiammetta Perugi, vincitrice del bando Davanti al Pubblico 2019, LA PIAZZA. Ovvero l’arte del rimediare, una commedia sulle trasformazioni urbane imposte dai centri commerciali e la rilettura di Roberto Abbiati da Il processo di Kafka CIRCO KAFKA con la regia di Claudio Morganti, dove la vicenda di K diviene circo di marionette, di trapezisti e animali impagliati. Prosegue poi il “progetto di conoscenza dell’artista” delle Piacevoli conversazioni, in cui il nostro pubblico conversa liberamente con gli artisti ospiti nel salottino relax e può vedere alcuni dei loro spettacoli in sala teatrale. Il primo degli artisti di questa stagione è Michele Sinisi che presenterà tre suoi lavori: AMLETO e RICCARDO III/NOW! da Shakespeare e EDIPO. IL CORPO TRAGICO, seguito da Babilonia Teatri che presenteranno anche loro tre lavori: lo storico MADE IN ITALY, il bellissimo PEDIGREE e la nuova produzione dal titolo PADRE NOSTRO per chiudere con il Teatro delle Ariette che proporranno il loro spettacolo-cena storico TEATRO DA MANGIARE? e il nuovissimo ATTORNO A UN TAVOLO. Piccoli fallimenti senza importanza che ripercorre i vent’anni del loro teatro che coniuga racconti, teatro e cibo.
Dal 20 al 29 settembre la diciassettesima edizione di Contemporanea, mentre a novembre partirà Met Ragazzi.