“I dati sull’occupazione sono disarmanti”. Lo scrive il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Massimo Carlesi, che ritiene il modello Prato “superato da tempo” e rilancia la sua idea di creare “l’Agenzia Sviluppo Prato: un soggetto capace di ricostruire dalle fondamenta, salvaguardando il salvabile, un modello di sviluppo superato da tempo e dai tempi e sul quale, al contrario, si concentrano ancora i finti sforzi dell’amministrazione comunale”.
Non manca l’attacco frontale alla giunta di centrodestra e a parte dell’imprenditoria pratese.
“Viene da chiedersi perché, in una realtà di micro-imprese artigiane e commerciali, il sindaco abbia chiesto a Roma di intervenire (l’ha chiesto addirittura a Pechino) con grandi aziende? E perché mai, lui che oggi parla di diversificare, ha proposto niente meno che il cardato quale rimedio ai malanni di Prato? – si domanda il capogruppo d’opposizione – Le risposte sono molte ma Il filo conduttore è unico: il sindaco e l’assessore allo sviluppo economico sono alle prese con i problemi delle loro aziende. E’ superfluo aggiungere che, dall’attuale giunta comunale, riescono a trarne vantaggi soltanto coloro che sanno ben ambientarsi a Roma o che conoscono qualcuno d’importante in Italia o fuori. Il paradosso è che, di fronte ai dati sull’occupazione, il sindaco si è fatto trovare preparato, capace di dire tutto per non dir nulla e ripetendo, in modo generico, la ricetta della diversificazione. Che poi sia proprio lui, che produce in Cina, a farsi paladino dei consumatori e delle etichette di provenienza ci svela le carte. Sarò buono: la gran parte della classe politica ed economica pratese non vuol riflettere sui reali problemi della città e, da anni, ha vissuto soltanto di rendita”.
Secondo Massimo Carlesi, “i dati di questi giorni ci mostrano la mancanza di prospettiva, di futuro. Ci dicono che i più colpiti sono giovani e donne. I numeri sono impietosi e, per i motivi che ho citato prima, manca quel progetto di sviluppo per la nostra città che da tanto tempo come Gruppo Pd sollecitiamo. La mia idea dell’Agenzia Sviluppo Prato si pone in tal senso: far decollare nuove occasioni di industria e di manifatturiero, le tecnologie oggi richieste dal mercato (e l’Italia intera, che in Prato può trovare un polo, sta pagando il gap provocati dai governi Berlusconi), le energie alternative, i brevetti.
I 25 milioni strappati a un sottosegretario che si è dimesso, quando arriveranno e se arriveranno, potranno arginare solo per pochi mesi l’emergenza”.
“Chiedo ancora – conclude il capogruppo del Pd – Chi avrà il coraggio di aprire la riflessione urgente sul futuro di Prato, se chi governa la città e l’economia paratese è impegnato a far fronte alle difficoltà delle sue aziende? Per progettare il futuro bisogna aprirsi al futuro stesso, liberi da vincoli personali ed economici, dando spazio ai giovani con i loro progetti e i loro sentimenti e le loro speranze, offrendo possibilità e alternative a chi ha ancora voglia di creare impresa a Prato, supportando industria e artigianato in un serio progetto di crescita e di qualificazione”.