29 Giugno 2011

Iolo, la folla assalta abitazione
di sospetto pedofilo, i precedenti (VIDEO)


Una caccia all’uomo, con un oltre cento persone che hanno tentato il linciaggio di un 49enne sospettato di aver abusato di un ragazzo di 16 anni. E’ quanto accaduto ieri sera in via Andrea da Quarata a Iolo. Il presunto pedofilo in passato ha raccolto due denunce specifiche, che non si sono poi tramutate in condanne: l’ultima di un anno e mezzo fa quando alcuni testimoni lo videro palpeggiare ai giardini pubblici un ragazzino rom, che però non fu mai rintracciato dagli inquirenti. Risale invece a una settimana fa la denuncia della madre del ragazzino di Iolo per una sospetta violenza sessuale, subita dal figlio. Il sedicenne dovrà essere ascoltato dagli psicologi su mandato della magistratura, che ha disposto una visita medica, sulla quale c’è massimo riserbo. Ieri però la famiglia del ragazzo e la gente del quartiere ha deciso di farsi giustizia da sola: il portone della casa al quinto piano dove il 49enne vive con la moglie e una figlia disabile è stato danneggiato, prima dell’intervento della polizia. Oltre cento persone si poi radunate ai piedi del palazzo, aspettando l’uscita del sospettato, con in braccio spranghe, molotov, pietre, successivamente sequestrate. Un’auto è stata messa di traverso davanti al portone principale per evitare che l’uomo fosse portato via. I rivoltosi se la sono presa con i cinquanta agenti delle forze dell’ordine: 8 di loro sono stati leggermente feriti, un’auto della polizia è stata cosparsa di benzina e “ripulita” dai vigili del fuoco prima che fosse data alle fiamme. Attorno alle 22, dopo oltre tre ore di assedio, gli agenti sono riusciti a condurre fuori l’uomo da un’uscita secondaria, facendogli indossare un berretto e i panni di un pompiere. Successivamente la folla, con il benestare del padre del ragazzino che avrebbe subito violenze, ha acconsentito all’uscita della moglie e della figlia del 49enne, ritenuti senza colpe. I tre sono stati portati in un luogo sicuro, così come la macchina del sospettato che sarebbe stato bersaglio facile per i rivoltosi. Nei confronti di quest’ultimi, per ora a carico di ignoti, sono state riportate alla magistratura varie ipotesi di reato: la Digos sta indagando per identificare i presenti e individuare le singole responsabilità.