21 Novembre 2018

“Investighiamo sul fisco”: i bambini della primaria di Morecci a Montemurlo a caccia di evasori


Cosa sono le tasse e a cosa servono? Che differenza c’è tra imposta e tassa? Cos’è un servizio pubblico e chi lo paga? A metterla così sembrano concetti difficili, eppure l’educazione alla legalità fiscale si può insegnare ed imparare fin da piccoli. Grazie al progetto “Investighiamo sul fisco” l’educazione alla fiscalità è arrivata anche sui banchi della scuola primaria “Alberto Manzi” di Morecci a Montemurlo, dove stamattina una sessantina di bambini delle classi quinte, riuniti nella palestra della scuola, hanno partecipato ad un’ insolita lezione per imparare a scovare evasori fiscali e capire perché bisogna pagare le tasse. In cattedra sono saliti il pool anti- evasione costituito da alcuni agenti della polizia municipale e della ragioneria del Comune di Montemurlo, da Manuel Cianella dell’Agenzia delle Entrate di Prato e dall’ispettore Paolo Ghetti della Polizia Municipale di Prato, capofila del progetto regionale di cui fa parte anche il Comune di Montemurlo. Anche perché ai più piccoli bastano semplici esempi per capire concetti difficili.

«Si tratta di un progetto molto interessante nel quale crediamo fermamente- dice l’assessore alla polizia municipale, Rossella De Masi – vogliamo far passare un messaggio di legalità chiaro e netto. È importante che i bambini imparino a capire come funziona il sistema della contribuzione e della fiscalità e come il Comune gestisca servizi pubblici per far funzionare i quali ognuno può e deve contribuire in maniera diversa secondo le proprie capacità. Attraverso questa iniziativa inoltre passano ai più piccoli importanti concetti che riguardano il senso di comunità e di rispetto degli altri nei quali crediamo fermamente». L’iniziativa “Investighiamo sul fisco”, infatti, coinvolgerà tutte le scuole primarie di Montemurlo. Tra gli argomenti proposti ai bambini ci sono il concetto di Stato e di pubblica amministrazione quali soggetti erogatori di servizi per la collettività e quello di solidarietà nei confronti delle fasce più deboli della popolazione. L’attività proseguirà mercoledì prossimo 28 novembre quando i bambini si dovranno cimentare i veri e propri giochi di ruolo, durante i quali potranno capire come gli evasori con il loro comportamento scorretto mettono a rischio l’erogazione di servizi fondamentali per la comunità. «Crediamo che sia necessario parlare di questi temi a scuola, perché siamo convinti che a quest’età si può lasciare nei bambini un segno e una consapevolezza importante che rimarrà per tutta la vita» aggiunge Elena Ciabatti, vice preside dell’istituto comprensivo Margherita Hack Al termine del corso ogni bambino diventerà un piccolo investigatore del fisco, con tanto di attestato. Ai partecipanti sarà anche consegnato un semplice vademecum con tutti gli argomenti trattati, arricchito con illustrazioni.

Un’altra parte del progetto regionale consiste nell’implementazione dei controlli del nucleo antievasione della Polizia municipale e nella fattiva collaborazione con l’Agenzia delle entrate, che poi, attraverso il Ministero dell’Interno, redistribuisce sul territorio le risorse provenienti dalle segnalazioni di evasione dei comuni: «Il pool anti-evasione del Comune di Montemurlo è attivo da due anni, è composto da due agenti della polizia municipale e da uno della ragioneria del Comune e lavora in stretta collaborazione con l’Agenzia delle entrate di Prato. Per scovare i potenziali evasori molte volte partiamo dai semplici controlli stradali: capita, ad esempio, di fermare persone con auto di grossa cilindrata che risultano disoccupati o con un reddito non insufficiente per il tenore di vita tenuto. Da qui partono le verifiche e i riscontri attraverso l’incrocio di diverse banche dati. A questa parte operativa si affianca poi la parte informativa, che coinvolge i bambini, ai quali cerchiamo di dare gli strumenti per diventare cittadini consapevoli », conclude il comandante della Polizia Municipale di Montemurlo, Gioni Biagioni.