Inchiesta Valore, Valentini nega gli addebiti e chiede la revoca degli arresti domiciliari
Hanno negato ogni addebito i cinque arrestati mercoledi nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Lucca su presunte tangenti in cambio di agevolazioni per i procedimenti edilizi e urbanistici. Si sono svolti oggi gli interrogatori di garanzia, davanti al giudice delle indagini preliminari Simone Silvestri. L’assessore Marco Chiari, il dirigente dell’ufficio urbanistica Maurizio Tani, detenuti nel carcere di San Giorgio, e l’architetto Giovanni Valentini, presidente dell’immobiliare Valore spa di Prato finito agli arresti domiciliari – tutti accusati di corruzione – sostengono di aver agito nel pieno rispetto delle norme e delle procedure tecniche. L’architetto Luca Ruggi si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha premesso di non essere colpevole. Agli arresti domiciliari è anche l’ingegnere Andrea Ferro, ex presidente della Commissione urbanistica-ambientale del Comune di Lucca, che sarà sentito lunedi. L’avvocato dell’architetto Valentini ha chiesto un’attenuazione o una revoca delle misure cautelari per il suo assistito.