6 Aprile 2018

La Crocifissione del Bellini è tornata a Prato insieme alle opere della Galleria degli Alberti


I capolavori della Galleria degli Alberti sono tornati in città, compresa la Crocifissione del Bellini.
Per completare tutta la collezione mancano soltanto una ventina di opere, ma quelle più preziose sono già a Prato.
La querelle sulle opere della Galleria va avanti da anni. Il crac della BpVi ha tirato in mezzo anche i quadri e le sculture, trascinati in un lungo tira e molla tra la proprietà della banca – che ne rivendicava il possesso e la disponibilità – e la città – Comune in testa – che ne chiedeva il ritorno a gran voce. Il ratto di Zonin, che aveva portato in Veneto i capolavori, è stato solo temporaneo, perché la soprintendenza ha posto il vincolo territoriale alle opere. I capolavori devono essere considerati come un unico corpus e la loro sede naturale è Palazzo degli Alberti ha chiarito la soprintendenza. Ed è proprio nel palazzo, all’interno di un caveau, che pare siano custoditi al momento, in attesa di capire una volta per tutte quale sarà il loro destino.
La proprietà della collezione resta dell’ex BpVi, in fase di liquidazione coatta, mentre il Palazzo è confluito nel patrimonio di Banca Intesa. I capolavori al momento restano a Prato, in attesa di tornare presto ad essere ammirati dalla città. Resta incerto il loro futuro, anche se probabilmente prima o poi finiranno per entrare nel patrimonio di Banca Intesa, che potrebbe acquisirli avendo già la proprietà del Palazzo. Il valore dell’intera collezione si aggira sui 50 milioni di euro e solo la Crocifissione ne vale circa 20.
“La Crocifissione del Bellini è tornata a Prato. A giusta distanza dalle polemiche, a fari spenti, il Comune di Prato (con il Sindaco Matteo Biffoni in testa) ha sempre lavorato in stretto accordo con la Soprintendenza e con gli altri attori coinvolti affinché questo obiettivo fosse possibile prima e realizzato poi – ha commentato sul profilo Facebook l’assessore alla cultura del Comune Simone Mangani – A gennaio 2017 un accordo sottoscritto dal Comune e dalla fu-BPVi tra gli altri lasciava presagire il rientro.
Quell’accordo è stato reso vano dalla spirale drammatica della Banca che non si è più ripresa dalla gestione Zonin e che ha concluso la prima fase della sua lunga vita con la Liquidazione Coatta Amministrativa.
Con la Liquidazione, Palazzo Alberti è diventato di proprietà Banca Intesa mentre la Galleria è rimasta di proprietà della ex-Bpv.
Nel frattempo, gli enti di tutela hanno svolto – egregiamente – il loro compito: è stato apposto il vincolo pertinenziale (e quindi formalmente la Galleria è inscindibile dal Palazzo) ed è stato revocato l’improprio vincolo veneto sul Bellini.
L’ex Bpv ha proposto ricorso al TAR e il Comune si è prontamente costituito.
Tutto questo non ha certo impedito al Comune di continuare il dialogo con i soggetti coinvolti: Soprintendenza in primo luogo, Banca Intesa, Liquidazione Coatta Amministrativa.
Incontri formali e contatti per le vie brevi si sono susseguiti e dalla fine di gennaio 2018 il rientro delle opere ha preso il via.
Abbiamo mantenuto il dovuto riserbo per non pregiudicare tutto il percorso intrapreso e per rispetto degli accordi presi in vista degli ultimi arrivi.
Ora che la notizia è uscita, è giusto rivendicare il lavoro del Comune di Prato, del Sindaco in primo luogo, ed un lavoro collettivo che mi permetto di definire serio e rigoroso.
Il Comune è a disposizione, come sempre è stato, per consentire la valorizzazione di un patrimonio straordinario della città”.