Chiara Rosadoni, è pratese la campionessa italiana in sauna
Ha 28 anni, lavora a Livigno e ha vinto il titolo nazionale diventato Herbal Queen of Italy. Fra qualche giorno, sarà a Praga per il campionato del mondo
La più brava di tutti è di Prato. Ha 28 anni, si chiama Chiara Rosadoni ed è la Queen of Herbal Italia 2024. In altre parole, è la campionessa nazionale di una disciplina che fonde benessere, antica sapienza, musica e natura, fondendole in una rappresentazione artistica e sportiva. Una pratica che ha un nome tedesco, aufguss, e degli interpreti che offrono la loro professionalità e la loro conoscenza a chi desidera riconnettersi con se stesso, il corpo, la mente e la natura. Le competizioni avvengono in sauna, dove al benessere proprio di questa antica arte finlandese si uniscono l’armonia e il piacere creati dai rituali dell’aufgussmeister, il maestro o la maestra di sauna.
In sauna, nel corso del campionato italiano, il rituale migliore è risultato quello di Chiara Rosadoni. La maestra di sauna pratese lavora a Livigno, dove si preparano anche atleti olimpici come quelli della nazionale di nuoto. Lascerà il centro della Valtellina fra giovedì 21 e sabato 23 per partecipare, a Praga, al campionato del mondo. Ci sarà proprio perché campionessa italiana. «I 14 paesi partecipanti saranno rappresenati da due persone – dice – Le gare si svolgono in sauna e attraverso uno scrub» dove c’entrano molto sia la preparazione che la creatività di quello che definire un semplice operatore appare piuttosto riduttivo.
Chiara Rosadoni è laureata in comunicazione e, oltre a lavorare ad alto livello, si prepara a frequentare un master di organizzazione di eventi. Ha cominciato ad appassionarsi all’aufguss, lavorando e formandosi all’Asmana di Campi Bisenzio. Da lì, il decollo in quella che è un’arte assai diversificata e al contempo con un suo canone preciso, frutto di una storia secolare che si è sviluppata in tutto il mondo da qualche lustro in qua. Benessere in sauna; asciugamani, movimenti, acqua, ghiaccio e aromi, i più naturali possibili, sono alcuni dei suoi elementi. Si usano le erbe e i loro profumi, la musica e, a seconda del tipo di competizione o delle necessità di chi frequenta una precisa oasi di benessere, il talento di maestri che sanno «raccontare storie, inventate o letterarie, utilizzare bandiere, creare e preparare infusioni». Il tutto, naturalmente, deve essere possibile, replicabile, accessibile. Nella gare, ovviamente, non si può vincere facile. Vietato utilizzare mezzi e ingredienti dal costo proibitivo. Impensabile «realizzare una maschera con l’oro a 24 carati», osserva la campionessa. E impensabile, aggiungiamo, spiegare tutto per filo e per segno, perché stiamo parlando di una disciplina, a cavallo fra lo sport e le arti, che va vista o, meglio che mai, vissuta.