“Gli aerei sopra Carmignano, con la nuova pista, passeranno ad un’altezza maggiore rispetto a quanto passano oggi sopra Buckingham Palace gli aerei della British che da Firenze vanno a London City. Eppure gli inglesi non si preoccupano per la regina. Dio salvi la regina! Ancora, sopra la villa estiva del Papa a Gastel Gandolfo, gli aerei passano oggi ad un’altezza inferiore di quanto con la nuova pista di Peretola si passerà sopra Poggio a Caiano. Dio salvi anche il Papa”.
Così, con ironia provocatoria, oggi il presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai ha risposto alla decisione di sette comuni della Piana (Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Carmignano, Poggio a Caiano, Signa) di presentare ricorso al Tar contro il decreto di Via del Ministero dell’Ambiente che ha dato l’ok, pur imponendo 70 prescrizioni, alla nuova pista di Peretola, che prevede decolli e atterraggi in direzione di Prato, definita da Carrai “una cittadina”.
La linea di Toscana Aeroporti sull’impatto ambientale, non è cambiata: per quanto riguarda Prato, la società non prevede nessun impatto.
Tra gli approfondimenti legati al rischio aereo, Toscana Aeroporti rassicura per quanto riguarda il sorvolo – previsto dalle rotte della nuova pista – dello stabilimento della Toscochimica, che è collocato a Prato, lungo l’asse delle industrie ed è sottoposto alla direttiva Seveso. Secondo Toscana Aeroporti il sorvolo della Toscochimica non apporterà alcun incremento di rischio rispetto a quello già intrinseco dello stablimento: gli studi sul rischio aereo evidenziano probabilità di accadimento di 1 evento ogni 1,2 milioni di anni circa.
Tempi e costi del progetto
Incassato l’ok con il decreto di Via, un percorso durato tre anni, la società che gestisce gli scali di Pisa e Firenze traccia il nuovo cronoprogramma: l’osservatorio ambientale, da cui sono stati esclusi i comuni di Prato e della Piana, si è già insediato lo scorso 24 gennaio. L’organismo dovrà verificare il rispetto delle prescrizioni imposte dal ministero dell’Ambiente prima, durante e dopo i lavori, il cui inizio è stimato in autunno. Toscana Aeroporti ha già pronto il progetto esecutivo ed è convinta di procedere con la posa della prima pietra in autunno, anche se di qui ad allora fossero ancora pendenti i ricorsi al Tar dei sette comuni e dei comitati.
L’investimento complessivo per realizzare nuova pista di volo, piazzali per aerei, nuovo terminal passeggeri e di aviazione generale, viabilità di accesso, opere idrauliche, compensazioni ambientali è previsto, ad oggi, in 370 milioni di euro, di cui si farà carico in parte Toscana Aeroporti e in parte lo Stato (finora i finanziamenti pubblici previsti da governi Renzi-Gentiloni è di 100 milioni).
“L’aeroporto di Firenze è stato dichiarato da più governi, insieme a Pisa, come sistema strategico nazionale: il nostro interlocutore non è un governo, ma è il governo”. Lo ha affermato Marco Carrai, presidente di Toscana Aeroporti, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se temesse un ripensamento, da parte di un ipotetico governo nazionale a guida M5s, sui finanziamenti destinati al potenziamento dello scalo di Peretola. “Non credo proprio”, ha aggiunto.
“Credo nello Stato di diritto – ha sottolineato Carrai -, e chiunque sia il governo che si succederà, per quale motivo dovrebbe tagliare i fondi a un’opera ritenuta di interesse strategico nazionale, che è la base per centinaia di migliaia di persone che lavorano nelle imprese del territorio? Un territorio di grandissimo sviluppo economico, che aspetta l’aeroporto per potersi sviluppare sempre più e dare lavoro”.
Impatti sanitari
“Nella nostra Valutazione di impatto sanitario abbiamo già valutato gli impatti di termovalorizzatore e terza corsia dell’A11”. Lo ha affermato Lorenzo Tenerani, responsabile per Toscana Aeroporti del procedimento di Via per la realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze, nella conferenza stampa convocata dalla società per ribadire la bontà del lavoro svolto con l’elaborazione del masterplan per il potenziamento dello scalo.
Il presidente della società, Marco Carrai, non ha voluto commentare la dichiarazione di oggi del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, secondo cui sarebbe “una gran porcata” fare termovalorizzatore di Case Passerini e nuova pista dell’aeroporto insieme. “Non spetta a me – ha detto – il governo del territorio. Non faccio politica e non sono membro di alcun partito politico. Dico solamente che Toscana Aeroporti, unico aeroporto in Italia, ha fatto la valutazione di impatto sanitario, e la valutazione per la pista è positiva”.
“La prescrizione a ciò riferita – aggiunge la società – richiede solo la disponibilità di Toscana Aeroporti a collaborare con le amministrazioni e i soggetti preposti alla tutela della salute pubblica ‘qualora gli stessi volessero aggiornare la VIS in relazione ad altre opere’”.
Rischio idraulico, progetto rivisto
Tra i principali problemi segnalati dal Ministero dell’Ambiente nelle 70 prescrizioni che accompagnano il decreto di Via, c’è il rischio idraulico legato allo spostamento del Fosso Reale. Rispetto alla prima previsione, bocciata dal Consorzio di Bonifica Medio Valdarno, perchè non conforme alle leggi vigenti, Toscana Aeroporto ha rivisto il progetto. I costi per le opere idrauliche sono stimati in 42 milioni di euro.
Il nuovo intervento prevede di attraversare l’A11, senza dover rialzare il tracciato autostradale, con un unico manufatto invece dei 5 inizialmente previsti. “Da qui è previsto che passino le portate di magra del fosso reale – spiega l’ingegnere ambientale Lorenzo Tenerani, responsabile del procedimento di Via per Toscana Aeroporti -. Nei periodi di piena le acque saranno convogliate con un doppio sistema di paratie mobili, elettriche e meccaniche, in un ramo secondario del fosso reale che confluirà poco più a monte dell’attuale passaggio sotto l’A11. In pratica il viadotto non verrà toccato ma grazie al sistema di aree di laminazione che prevediamo a monte, le acque transiteranno al di sotto dell’attuale viadotto dell’A11 con livelli idrici sensibilmente inferiori, quindi a maggior protezione idraulica, rispetto agli attuali. Oggi quel manufatto non garantisce il cosiddetto franco di sicurezza idraulica, mentre nella nostra soluzione di progetto il franco di sicurezza idraulica arriverà a un metro o a valori superiori.”
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