Rinnovato il contratto nazionale tessile-abbigliamento: aumento di 200 euro in busta paga per 11.000 addetti pratesi

Il primo "scatto" di 95 euro sarà a partire dal 1° dicembre 2024: gli altri aumenti nel successivo biennio


Interessa circa 11.000 lavoratori del distretto pratese ed un migliaio di aziende il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore tessile-abbigliamento moda sottoscritto ieri a Milano. Notizie positive per gli addetti e per le loro famiglie che potranno recuperare parte del potere d’acquisto eroso dall’inflazione degli ultimi anni: l’ipotesi di accordo raggiunto da Sistema Moda Italia e sindacati confederali, che passerà al voto delle assemblee dei lavoratori, porta in dote un incremento salariale sui minimi (riferito al 4° livello) di 200 euro, suddiviso in tre tranche: 95 euro dal 1° dicembre 2024; 57 euro dal 1° gennaio 2026 e 48 euro dal 1° gennaio 2027. Nella vigenza contrattuale verranno riconosciuti 200 euro all’anno per quote aggiuntive di welfare le cui modalità verranno definite a livello aziendale.
Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori di primo livello sarà riconosciuto un incremento nel triennio di 271 euro: ciò consentirà il superamento della retribuzione oraria di 9 euro.
Il contratto, scaduto il 31 marzo 2024, sarà in vigore fino al 31 marzo 2027 e prevede anche modifiche alla parte normativa, con l’estensione dei permessi, l’aumento dell’aspettativa non retribuita, in caso di superamento del periodo di comporto, che raddoppia passando da 4 a 8 mesi e riconoscimento di un periodo di comporto di 15 mesi per gli invalidi legge 68. Nell’intesa, tra le altre novità, l’inserimento delle linee guida sulle ferie solidali e sulla partecipazione, la banca ore che passa da 32 a 40, l’accoglcrusca imento del protocollo nazionale sullo smart working e un mese in più, rispetto a quanto garantito dalla legge in materia, per le donne vittime di violenza di genere.

Maurizio Sarti, componente la Delegazione Ristretta della Commissione per le relazioni industriali di Sistema Moda Italia, oltre che coordinatore del gruppo Produttori di tessuti della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord, commenta così il contratto collettivo nazionale di lavoro per il settore tessile-abbigliamento moda sottoscritto ieri: “Incrementare le retribuzioni, introdurre nuovi strumenti di welfare, accogliere elementi di flessibilità per favorire la conciliazione vita-lavoro: questi capisaldi del nuovo contratto del tessile-abbigliamento rappresentano per le imprese oneri significativi in un momento in cui sono moltissime le richieste di cassa integrazione. Che il settore moda stia vivendo un momento difficile è un dato assodato: la crisi c’è ed è diversa da quelle che Prato ha attraversato numerosissime volte nella sua storia, una crisi di mercato che come sezione stiamo studiando e analizzando con l’aiuto di esperti. Aver concentrato su dicembre 2024 la prima e più sostanziosa tranche degli aumenti, associata ai primi 200 euro di welfare, significa – come stima molto approssimativa, giusto per dare un ordine di grandezza – che dalle aziende uscirà, solo in conseguenza del rinnovo contrattuale, una somma complessiva fra i 5 e i 6 milioni di euro. In questo quadro di difficoltà, un esborso estremamente impegnativo.
Ma nonostante questo la soddisfazione per la sottoscrizione di questo contratto è autentica e sentita. E’ un equilibrato compromesso fra le posizioni del sindacato e della parte industriale ma soprattutto, considerato dal punto di vista confindustriale, è un atto di fiducia e un investimento nel futuro. Il contratto contiene elementi coerenti con una visione moderna e innovativa delle relazioni industriali. Fra queste, il riconoscimento della pari dignità, e quindi il trattamento normativo omogeneo, di tutte le professioni, dagli operai agli intermedi e agli impiegati: una attestazione dell’importanza determinante che ciascuna di queste funzioni ha per l’azienda. Ma voglio ricordare anche, fra le altre novità, l’agevolazione della trasformazione temporanea del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale per i genitori con figli fino a 3 anni di età e il potenziamento della banca ore straordinarie. Quindi non solo incrementi retributivi e importi per il welfare, ma anche le esigenze delle persone poste al centro del rapporto di lavoro. Un modo, questo, anche per attrarre verso il nostro settore persone giovani e preparate, che desiderino sentirsi riconosciute in tutti gli aspetti della propria vita. Le risorse umane sono il patrimonio più importante per le aziende: lo abbiamo detto e ripetuto e, firmando questo contratto molto qualificante ma anche oneroso, lo abbiamo dimostrato concretamente”.

Nel distretto pratese il contratto sottoscritto ieri è applicato da un migliaio di imprese per un totale di 10.000-12.000 lavoratori (stime). Anche aziende non socie di Confindustria Toscana Nord si avvalgono del contratto confindustriale. Per i soli soci dell’associazione è previsto a breve a Prato un incontro con una rappresentanza di Sistema Moda Italia che illustrerà il documento in tutti i suoi aspetti applicativi.