Il Comune di Carmignano, in linea con la strada intrapresa dal 2016 con il percorso partecipativo Aeroporto Parliamone, promosso con altre amministrazioni comunali, continua il suo percorso di contrarietà alla realizzazione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze. La giunta comunale ha approvato una delibera con la quale autorizza il sindaco Edoardo Prestanti a fare ricorso al Tar contro il decreto di Via (Valutazione di impatto ambientale), che autorizza la costruzione della nuova pista di Peretola.
“Il Comune di Carmignano è da sempre contrario all’ampliamento dello scalo aeroportuale fiorentino – ha spiegato il sindaco Edoardo Prestanti – per molteplici ragioni, fondate sul perseguimento della tutela del territorio comunale e, soprattutto, della salvaguardia della salute e della qualità della vita dei suoi cittadini. La realizzazione del nuovo scalo fiorentino è incompatibile con lo sviluppo e l’esistenza stessa del Parco Agricolo della Piana poiché la nuova pista andrebbe a occupare il cuore del parco stesso. Carmignano sarà inoltre costantemente interessata dai sorvoli degli aerei, determinando quindi gravi ripercussioni in termini di inquinamento atmosferico e acustico”.
Il Sindaco rileva poi come il Comune ospiti nel proprio territorio la Villa Medicea di Artimino, inserita insieme con altre ville della piana fiorentina nel Patrimonio Mondiale, e quindi posta sotto tutela. “La pista andrà a inficiare il Parco della Piana, le aree delle Ville Medicee e la Docg di Carmignano – aggiunge Prestanti -. Pertanto l’atto che autorizza la Via non garantisce tutte le perplessità espresse. Come amministrazione comunale riteniamo che la tutela dell’ambiente e la salute dei nostri cittadini siano una priorità assoluta. Ogni infrastruttura, per quanto sia importante per lo sviluppo economico del territorio, deve tenere conto di questi due aspetti fondamentali”.
Il sindaco Prestanti conclude poi ribadendo che “Il nostro è un no a un’opera sbagliata e, indirettamente, un sì alla pianificazione di una serie di infrastrutture che siano sostenibili e in grado di garantire lo sviluppo economico da un lato, la tutela ambientale e sanitaria dall’altro”.