23 Ottobre 2024

Multiutility, l’assemblea dei soci vota sì al mantenimento della gestione idrica

A maggioranza votato anche l'allargamento ad altri Comuni e la ricerca di soluzioni alternative alla quotazione in Borsa.


La gestione dell’acqua resta nella Multiutility e andrà a gara nel 2025 con l’allargamento al 70% della parte pubblica; apertura all’ingresso nella Multiutility anche di altri comuni della Toscana finora noi coinvolti, ma anche delle Marche; trovare alternative di finanziamento alla quotazione in Borsa, al momento in stand by. Sono questi i tre punti principali votati a maggioranza nell’assemblea dei soci di Alia Multiutility che si è tenuta questa mattina a Prato con l’obiettivo di definire le linee strategiche di indirizzo.
“Il perimetro attuale e futuro della Multiutility stessa è composto dai settori dell’ambiente (rifiuti), del servizio idrico e dell’energia”, si legge nella nota diffusa dopo l’assemblea, la società “non è una holding di partecipazioni ma un gruppo industriale da realizzare progressivamente”, bisogna definire un “nuovo piano industriale per realizzare gli investimenti necessari al sostegno della conversione ecologica nei settori di energia, ambiente e servizio idrico”, garantendo “a cittadini e imprese il miglioramento della qualità dei servizi ed il contenimento delle tariffe e che, in materia di governance, rafforzi il controllo pubblico della gestione”.
Inoltre sulle forme di finanziamento i soci hanno deciso che si devono “esplicitare le diverse opzioni alternative alla Borsa”, “con tutti gli strumenti possibili – dal prestito sociale, all’azionariato popolare – per facilitare la transizione energetica e affinché vi sia un ruolo attivo dell’utente nella definizione delle comunità sostenibili”. Altro obiettivo è “promuovere – coinvolgendo attivamente i
Comuni soci – l’allargamento della compagine sociale a nuovi Comuni toscani e delle Marche, compiendo ogni ulteriore sforzo per permettere il conferimento di Intesa e Coingas”.

“Il documento che abbiamo portato oggi in assemblea, approvato con larghissima maggioranza, più dell’80% delle quote, è importante, stabilisce quella che è la linea che vogliamo portare avanti, dando mandato all’azienda per presentare un nuovo piano industriale che tenga conto degli investimenti necessari, del mantenimento delle tariffe e delle modalità di finanziamento alternative alla borsa – ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro – E’ chiaro che il tema dei finanziamenti e delle tariffe devono stare insieme e diamo mandato su questo – ha aggiunto – Col punto, che è centrale, di mantenere l’acqua dentro il percorso, insieme a tutto il resto e l’allargamento e l’ampliamento con gli altri territori”. “Il concetto è che si va avanti con l’operazione di aggregazione, ampliamento della multiutility valutando quali sono le formule di finanziamento e mantenendo tutti i servizi insieme perché questo è lo scopo del percorso che abbiamo
portato avanti. Nel documento abbiamo dato mandato all’azienda di studiare tutte quelle che sono le forme di investimento e finanziamento alternative”. Un documento condiviso da Prato.
La sindaca di Prato Ilaria Bugetti ha sottolineato “la necessità di proseguire sull’aggregazione” e di “creare un gruppo di lavoro che acceleri su tutti i territori che necessitano di
essere coinvolti”. Per Bugetti si tratta di “un lavoro che tenga insieme tre pilastri che sono l’acqua, i rifiuti, e l’energia, quindi l’idea di lavorare pancia a terra su tutti i territori. Così come
avevamo già chiesto, e quindi mobilitare tutti per unire tutti gli altri Comuni che in questo momento non sono coinvolti. La Multiutility deve rappresentare il motore della Toscana per la transizione ecologica, ed è un punto che unisce tutti perché su questo c’è stata una spinta da parte di tutti i Comuni sulla parte dell’aggregazione, quindi sull’andare avanti sulla tenuta insieme dei tre aspetti, così come avevamo già preannunciato”.

Voto contrario è arrivato da Vaiano, Cantagallo, Carmignano e Montemurlo. In particolare la contrarietà di Montemurlo riguarda il punto numero 2 del testo, quello che richiama la necessità di sollecitare Autorità Idrica Toscana, affinché si prosegua con il percorso per la gara per l’aggiudicazione del servizio idrico integrato. «Siamo contrari per due motivi. Per un verso si tratta di una questione di opportunità, perché l’assemblea dei soci di Alia, che è un soggetto gestore, non può sollecitare Autorità idrica toscana che è un soggetto regolatore, è una stortura.- dicono il sindaco Calamai e il vice Vignoli– Dall’altro era evidente che, già in sede di votazione in Autorità Idrica Toscana, c’erano differenziazioni su questa modalità di gara e il Comune di Montemurlo ha sempre espresso chiaramente la propria posizione sulla gestione dell’acqua: per noi si deve andare verso un servizio idrico integrato con una società a capitale interamente pubblico». Vignoli ricorda poi che dalla scorsa estate è in corso un dibattito pubblico nel quale è emersa la posizione contraria di vari soggetti riguardo all’iter di gara. «Quindi, mettere nero su bianco questa pozione significa chiaramente non perseguire una sintesi unitaria», afferma ancora Vignoli. «Alla luce di una posizione, che per l’amministrazione comunale di Montemurlo è sempre rimasta invariata negli anni, ribadiamo che la formula migliore per la gestione del servizio e del rischio idraulico sia la gestione totalmente pubblica», ribadisce il sindaco Calamai.

Tra i contrari, come detto, anche Cantagallo, che aveva presentato insieme ad altri 10 comuni un documento alternativo a quello proposto da Firenze e Prato.
“Abbiamo affermato in primo luogo l’accantonamento definitivo della quotazione in borsa, così da permettere alla società di uscire dall’attuale stato di incertezze e contraddizioni, oltre alla definizione di un nuovo piano industriale con un maggior coinvolgimento dei comuni soci e con la partecipazione attiva e costante dei territori.
Abbiamo chiesto di approfondire, anche prendendoci un anno di tempo in più, ogni ipotesi che consenta di mantenere il servizio idrico all’interno del gruppo con la sola presenza di soci pubblici sventando la gara per l’individuazione di nuovi soci privati e di avviare subito un percorso di ricostruzione dei rapporti con tutti i dipendenti della società che devono essere coinvolti all’interno della nuova realtà industriale e valorizzati al meglio. Ma abbiamo dovuto prendere atto con rammarico della bocciatura della nostra proposta e dell’approvazione di un documento che nella sua ambiguità rinvia, ancora una volta, il momento delle scelte” ha detto il sindaco di cantagallo Guglielmo Bongiorno.