6 Maggio 2011

Omicidio-suicidio in via Firenze, nello stesso palazzo altri due morti 12 anni fa (GUARDA LE IMMAGINI)


Omicidio – suicidio in un appartamento di via Firenze, a poca distanza dal bar Las Vegas. Al termine di una lite Giuseppe Milazzo, operaio di 37 anni, ha ucciso a coltellate la moglie, Desirè Zumia, 34 anni. Poi ha chiamato i carabinieri, e si è suicidato con lo stesso coltello da cucina usato per l’uxoricidio. Ad aprire la porta a carabinieri e soccorritori è stata la figlia della coppia, una bambina di 4 anni, che era presente nell’abitazione al momento della tragedia. L’altra figlia della donna, una ragazza di 17 anni avuta da una precedente relazione, era già uscita per andare a scuola. All’arrivo dei soccorritori la donna, distesa su letto, era già morta. L’uomo invece era agonizzante: i sanitari inviati dal 118 hanno provato a rianimarlo, ma è stato inutile. I due corpi sono stati trovati nella camera da letto, al secondo piano dell’abitazione: su entrambi i cadaveri sono state rilevate ferite di arma da taglio.
In base a una prima ricostruzione tra marito e moglie potrebbe essere scoppiato un litigio improvviso che avrebbe scatenato la furia dell’uomo: armatosi di un coltello da cucina, stanza dove è stata trovata anche pronta la tavola per la colazione, è salito in camera da letto, al secondo piano della casa, e ha ucciso la donna. Poi, dopo aver chiamato i carabinieri, si sarebbe ferito a morte con la stessa arma nella stessa camera da letto, dove è stato anche rinvenuto il coltello usato. La figlia di 4 anni si sarebbe trovata invece al piano terreno. Avrebbe visto il padre sporco di sangue prima che lui si togliesse la vita, ma non avrebbe assistito a quanto accaduto ai genitori. La piccola ha avuto difficoltà ad aprire la porta ai soccorritori, tanto che sono stati chiamati anche i vigili del fuoco, ma alla fine la bambina è riuscita ad aprire la porta. Di lei si sono presi cura prima gli operatori del 118, poi una donna carabiniere: hanno cercato di distrarre la sua attenzione facendola giocare e disegnare. Nell’appartamento si è recato anche il pm Roberta Pieri, che coordina le indagini, e la sezione investigazioni scientifiche dell’Arma per i rilievi del caso. Attorno alle 11 il magistrato ha autorizzato la rimozione delle salme da parte della Misericordia.
La palazzina al civico 123 di via Firenze dove si è consumato l’omicidio-suicidio è tristemente nota alle cronache per un’altra tragedia, avvenuta 12 anni fa. Il 1 settembre del 1998 il palazzo esplose all’alba in un attentato incendiario alla latteria “Rosa”, che si trovava al piano terra. Doveva essere un incendio – orchestrato dal titolare del negozio assieme a due fornitori – appiccato nel tentativo di truffare l’assicurazione. Ma i locali si saturarono di vapori di benzina e al momento di appiccare il fuoco, ci fu un’esplosione che distrusse la palazzina e uccise uno dei due attentatori, Domenico Iannetta, 33 anni, e l’uomo che viveva al primo piano, Roberto Bonaiuti, di 56 anni.