6 Maggio 2011

Nuove ispezioni e sequestri in città nella zona di Santa Lucia, San Paolo e Macrolotto zero


Nella mattinata di ieri l’unità Polizia Edilizia e Contrasto al Degrado Urbano della Polizia municipale ha controllato tre fabbricati, uno in zona Santa Lucia ed altri due nella zona di San Paolo e del Macrolotto zero segnalati da cittadini in seguito all’avvistamento di recenti consegne di numerose bombole di gpl. Il fabbricato ad uso industriale è risultato attualmente affittato ad un’attività gestita da cittadini pratesi ancora in fase di allestimento. Il primo dei due magazzini nell’area del Macrolotto zero, entrambi di proprietà di due fratelli pratesi, B.G. e B.M.T. rispettivamente di 64 e 73 anni, in precedenza occupato da attività di stireria gestita da cittadini di nazionalità cinese, era vuoto per il trasloco della ditta avvenuto circa una ventina di giorni fa, dopo un precedente intervento della squadra interforze nella stessa via. Il magazzino adiacente, occupato da attività di confezione, sempre gestita da cittadina di nazionalità cinese, H.S. di anni 50, era stato invece trasformato parzialmente ad uso abitativo ed è stato sequestrato. Le 24 macchine da cucire presenti all’interno della zona produttiva sono state sottoposte a sequestro amministrativo. Per quattro di queste è scattato anche il contestuale sequestro penale preventivo in quanto gli ingranaggi non erano adeguatamente protetti da carter, come previsto dalla normativa in materia di sicurezza e prevenzione degli infortuni sul lavoro. “Dall’ennesimo controllo – dichiara l’assessore alla Sicurezza urbana e alla Polizia municipale Aldo Milone -, rileviamo ancora una volta le continue violazioni per la prevenzione e la sicurezza sui luoghi di lavoro, fin troppo abusate nelle aziende del distretto parallelo. Per la prima volta è emersa l’esistenza di macchine da cucire prive delle necessarie coperture per gli ingranaggi, una situazione potenzialmente molto pericolosa per chi le maneggia. Questo specifico evento fa capire ancora una volta le condizioni precarie in cui lavorano nei famigerati capannoni i cittadini cinesi”. All’interno del magazzino erano presenti un vano adibito a cucina  completamente allestita e dotata di fornello alimentato con bombola gpl ed un soppalco di 40 metri quadri, raggiungibile da scala in legno ripidissima e priva di protezione, in cui erano allestiti vani ad uso dormitorio. Le condizioni igienico-sanitarie sono risultate pessime per la salute delle persone.