Arrivano risposte ai problemi della sicurezza al pronto soccorso dell’ospedale e alle alte temperature nei locali infermeria del carcere della Dogaia. Le criticità erano state sollevate nelle scorse settimane dal sindacato degli infermieri Nursind, che in seguito agli ultimi episodi di aggressioni al personale al Santo Stefano e di malori occorsi agli infermieri in servizio nel penitenziario pratese, aveva proclamato lo stato di agitazione. Stamani proprio gli esponenti del Nursind di Prato sono stati convocati in Prefettura per il tavolo di conciliazione, a cui erano presenti il viceprefetto Arancio, il vicedirettore del carcere, i rappresentanti delle forze dell’ordine, di Asl Toscana Centro, Società della Salute e della cooperativa che ha in forze parte degli infermieri attivi alla Dogaia.
“Siamo soddisfatti degli impegni che sono stati assunti e vigileremo sul rispetto di quanto ci è stato garantito” affermano il coordinatore Roberto Cesario e Claudio De Nisi, membro della segreteria del Nursind, che ha sospeso lo stato di agitazione.
Sul fronte della sicurezza all’ospedale – riferisce il sindacato – sono state prospettati un maggior numero di controlli delle forze dell’ordine e della polizia municipale in orario notturno al pronto soccorso del Santo Stefano, anche in chiave di deterrenza. “In casi di criticità il personale sanitario avrà a disposizione un contatto telefonico diretto con le forze di polizia locali, in modo da ottenere un intervento immediato, mentre finora le procedure prevedevano di rivolgersi alla vigilanza privata ed eventualmente la chiamata successiva da parte delle guardie al 112” spiega Roberto Cesario.
Anche dalla Asl – aggiunge il Nursind – è arrivato l’impegno a potenziare illuminazione e videosorveglianza nel parcheggio dei dipendenti e a riservare alcuni posti più vicini al nosocomio al personale in pronta disponibilità. Sarà inoltre valutata la fattibilità di presidiare con una guardia giurata il “gabbiotto” all’ingresso dei veicoli all’area del pronto soccorso, in modo da reintrodurre il filtro che esisteva al vecchio ospedale Misericordia e Dolce.
Sul fronte delle alte temperature nei locali infermeria del carcere, la Asl ha già provveduto a fornire 6 nuovi condizionatori. “Il vicedirettore del carcere ci ha dato la parola che si impegnerà ad installarli quanto prima, cercando di risolvere i problemi dell’impianto elettrico che attualmente non consentono l’allaccio” riferiscono gli esponenti del Nursind. “Intanto siamo soddisfatti che da subito sarà messo in atto la soluzione tampone che avevamo proposto: spostare il personale infermieristico ed Oss in altre due stanze che sono provviste di climatizzazione” afferma Claudio De Nisi.