Prato è una delle cinque città italiane che sperimenteranno la tecnologia del 5G. Oggi al Pecci si è tenuto un convegno per presentare la piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo.
All’incontro, “Prato è innovazione la tecnologia 5G per lo sviluppo del territorio”, erano presenti il sindaco Matteo Biffoni, l’assessore all’Agenda digitale Benedetta Squittieri, il presidente del Polo universitario città di Prato PIN Maurizio Fioravanti, il presidente di Infratel Maurizio Decina, il prorettore dell’università di Firenze Andrea Arnone e il sottosegretario allo sviluppo economico Antonello Giacomelli.
Il 12 giugno scade il bando del Ministero per partecipare alla sperimentazione. Entro il 14 luglio saranno selezionati i progetti, che partiranno per la fine dell’anno. La sperimentazione durerà fino al 2020.
Il governo mette a disposizione le frequenze, poi toccherà ad operatori delle telecomunicazioni – affiancati da università e realtà locali – presentare progetti di sviluppo della nuova tecnologia.
Al convegno erano presenti anche i rappresentanti delle numerose imprese di ict che operano a Prato. La nostra città, insieme a Milano, L’Aquila, Bari e Matera, sperimenterà la nuova tecnologia per fare in modo che il 5G possa presto diventare una realtà in tutto il paese.
Prato già da tempo si è dotata della banda ultralarga. Le scuole hanno una connessione a 100 megabit, il Comune offre numerosi servizi on-line e di infomobilità.
Per la vita di tutti i giorni il 5G permetterà connessioni ultrarapide, con la prospettiva nel 2030 di scaricare fino a 100 gigabit al secondo e dovrebbe comportare anche un abbattimento delle tariffe, dato che agli operatori delle telecomunicazioni un giga nel 2020 costerà solo un dollaro. Più in generale la tecnologia 5G potrebbe essere applicata nella robotica, nella sanità (per operazioni a distanza) e nei trasporti, dotando le auto di sensori in grado di evitare incidenti.