23 Agosto 2024

Aurora realizza l’ultimo sogno prima di morire: “Accudire un cavallo”

La signora sta affrontando un percorso di fine vita all'hospice Fiore di primavera


Il suo ultimo desiderio è stato quello di accarezzare un cavallo e dargli qualcosa da mangiare. “Nella mia vita ho sempre avuto paura dei cavalli, una paura inspiegabile e irrazionale, e così, adesso che sono arrivata alla fine della vita, ho provato a superare questo timore”. Lei si chiama Aurora, ha 80 anni e sta affrontando un percorso di fine vita all’hospice “Fiore di primavera” di Prato, gestito dalla Asl Toscana Centro, al cui interno operano gli operatori e i volontari di File (Fondazione Italiana di leniterapia).

Nei giorni scorsi, agli operatori dell’hospice e di File, la signora ha espresso, come una sorta di ultimo desiderio, quello di trovarsi faccia a faccia con un cavallo. Un desiderio non semplice da esaudire, visto che la signora si trova in carrozzina e non ha autonomia negli spostamenti. E quindi è stato deciso, viste le sue difficoltà ad uscire dall’hospice, di far venire il cavallo nel giardino dell’hospice. Un sogno reso possibile grazie anche all’azienda agricola Dei Re di Comeana, che ha portato Ice, un bellissimo cavallo di 18 anni. Aurora è stata portata in giardino sulla sua carrozzina. Inizialmente intimorita di fronte all’animale, grazie al personale dell’hospice e agli operatori del maneggio, si è sciolta a poco a poco, fino a prendere una carota e darla da mangiare al cavallo. “Questa volta ce l’ho fatta a vincere questa atavica paura” ha detto felice la signora Aurora al termine della visita di Ice. Insieme a lei c’erano anche altri pazienti dell’hospice, che hanno trascorso ore liete accanto ad Aurora e al cavallo. Nei tavolini allestiti nel giardino dell’hospice, è stata messa una scatola con su scritto “E tu che desiderio hai?” affinché anche gli altri pazienti potessero esprimere un loro piccolo grande sogno da esaudire nella fase finale della loro vita.

“Dare valore e dignità alla vita, proprio come fanno le cure palliative, vuol dire anche cercare, quando è possibile, dare spazio a quei desideri che assomigliano a sogni e che permettono, in qualche modo, di chiudere il cerchio e dare significato al tempo che resta” ha detto la presidente di File Livia Samminiatelli Branca, che poi ha aggiunto: “Ogni giorno negli hospice in cui operiamo gli operatori e i volontari di File cercano di esaudire i piccoli desideri quotidiani degli ospiti, sentire il sole sulla propria pelle, leggere i giornali, fumare una sigaretta, mangiare cibo particolare, chiacchierare di viaggi. Proteggere i desideri è un modo di prendersi cura della vita e delle persone ed esaudire questo desiderio di Aurora è stato reso possibile grazie ad un formidabile lavoro di squadra”.