20 Agosto 2024

Ius scholae: se fosse legge Prato avrebbe 9mila cittadini in più

La proposta di legge è tornata alla ribalta, dopo l'apertura di Forza Italia


Se la legge sullo Ius scholae diventasse realtà, sarebbero oltre 9mila i nuovi cittadini pratesi. Sono i giorni della discussione politica sulla legge di cittadinanza le cui proposte depositate negli anni precedenti da Pd e Cinque Stelle si sono incagliate nel passaggio da una camera all’altra. Lo Ius scholae lega l’acquisizione della cittadinanza italiana al compimento di un ciclo di studi. In particolare, secondo i ddl già noti, diventerebbe cittadino a tutti gli effetti chi arriva nel nostro Paese prima del compimento dei 12 anni di età e frequenta regolarmente almeno cinque anni di studi in Italia. Secondo l’ufficio Statistica del Ministero dell’Istruzione sono 10.460 gli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Prato; di questi, 1322 frequentano la scuola dell’infanzia, un ciclo triennale: tutti gli altri sono potenzialmente interessati dalla legge sulla cittadinanza, in questi giorni riportata alla ribalta dalle recenti aperture di Forza Italia e Noi Moderati. La maggior parte di loro viene dall’Asia: 6.758 bambini. Seguono l’Africa (1.1.45), l’Europa e l’America. Lo Ius Scholae è la versione più blanda dello Ius soli, che prevedrebbe il conferimento della cittadinanza a tutti i bambini che nascono in Italia da genitori stranieri: dei 10.460 che frequentano le scuole pratesi, sarebbero 8.794, di cui 8.083 nel solo comune di Prato. Tanti sono infatti gli studenti, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, con cittadinanza non italiana ma nati in Italia. “Ci sono tante persone che dimostrano, nei fatti, di voler diventare italiani: un primo parametro può essere sicuramente quello del completamento del percorso scolastico”, commenta la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti, che invita le altre forze politiche a cooperare senza ideologie e definisce il silenzio di Fratelli d’Italia e la contrarietà della Lega , sul tema, come una “ricchezza” all’interno della coalizione. “Spero davvero che le aperture di un pezzo della maggioranza siano reali e che non siano semplice posizionamento rispetto alla destra di Salvini e Meloni – commenta invece il deputato del Pd Marco Furfaro -. Nessuno dovrebbe giocare sulla pelle dei bambini, per questo spero che al più presto il Parlamento possa discutere ed approvare una legge sulla cittadinanza – se non lo Ius Soli, lo Ius Scholae – che possa superare steccati e populismi”, conclude Furfaro.