i medici di medicina generale interrompono le trattative per il rinnovo dell’accordo aziendale con l’asl
Senza investimenti sul territorio si preparano tempi duri per i cittadini. L’allarme arriva dai medici di medicina generale, che hanno interrotto le trattative per il rinnovo dell’accordo aziendale con la Asl, in scadenza domani, 30 aprile. Troppo brevi i tempi per discutere, dice l’Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale): la rottura è arrivata quando martedì scorso i medici si sono visti negare dall’Asl la proroga fino al 30 giugno per concordare il rinnovo. «Chiediamo nuove risorse sul territorio, investimenti in strutture intermedie e in servizi diagnostici e specialisti in vista del nuovo ospedale per intensità di cura – evidenziano i medici attraverso il sindacato – Oggi siamo in difficoltà e vediamo solo riduzioni, come quella del 30% delle prestazioni in convenzione per i cittadini, mentre crescono le liste di attesa al Cup». La decisione dell’Fimmg avrà ripercussioni da lunedì 2 maggio, quando i medici di famiglia torneranno ad attenersi a quanto previsto dalla convenzione nazionale: ambulatori aperti non più dalle 8 alle 20 con medico a disposizione, ma per 7 ore al giorno (orari consultabili anche sul sito della Asl); e poi limitazioni per il Cup, che negli ambulatori verrà temporaneamente sospeso. L’11 maggio i medici di famiglia si riuniranno in assemblea per decidere il da farsi. La prima preoccupazione, dicono, è proprio per i cittadini.
Da parte della Asl è arrivata oggi un’apertura: la direzione aziendale è disponibile a siglare l’accordo quadro aziendale con la Federazione italiana medici di medicina generale – si legge in una nota – e con Intesa sindacale entro trenta giorni dalla scadenza dell’accordo facendo decorrere gli effetti economici, in maniera retroattiva, dal primo maggio di questo anno.