29 Luglio 2024

Rogo al poligono di tiro, giovedi l’autopsia: una delle due vittime non era socio della struttura

Le analisi sulla linea di tiro, finalizzate a capire le cause dell'incendio, sono state affidate ad una esperta in chimica


Si svolgerà giovedi l’autopsia sui corpi di Gabriele Paoli, 67 anni, direttore di tiro, e Alessio Lascialfari, 65 anni, le due vittime dell’incendio di venerdi scorso al poligono di tiro di Galceti, che ha portato al ferimento di un terzo uomo, un 46enne istruttore di tiro, adesso ricoverato al centro grandi ustionati di Pisa. La Procura di Prato, che ha affidato le indagini al nucleo investigativo dei carabinieri, procede per omicidio colposo plurimo e incendio. Oltre alla nomina di un consulente per accertare le cause della morte delle due vittime e la tipologia delle lesioni riportate dalla persona sopravvissuta, la Procura ha affidato una seconda perizia ad un’esperta in chimica, la dottoressa Ammannati, la quale, attraverso gli opportuni campionamenti, analizzerà la linea di tiro dei 50 metri interessata dall’incendio e gli ambienti circostanti per accertare le cause del rogo, poi estesosi ad otto ettari del parco di Galceti.
Assieme alle valutazioni sulle posizioni di garanzia, finalizzate a delineare le responsabilità dell’accaduto, sono in corso accertamenti sulle modalità di accesso alla struttura. Da quanto emerge, Alessio Lascialfari, da anni appassionato di tiro che praticava presso il poligono delle Croci di Calenzano, non era socio del poligono di Galceti e dunque non era soggetto abilitato ad entrare nella struttura.
Per tramite dell’avvocato Tommaso Cocci, la famiglia di Lascialfari sottolinea che comunque il 65enne conosceva bene l’ambiente e i luoghi che sono andati a fuoco dato che frequentava il Tiro a Segno Nazionale di Galceti dove si ritrovava con amici e conoscenti con cui condivideva la stessa passione. “Alessio non era uomo dai gesti avventati, bensì una persona che si contraddistingueva per prudenza ed estrema attenzione nella gestione della sua passione per il tiro” sottolinea l’avvocato Cocci, che aggiunge: “La famiglia Lascialfari attende notizie dalle autorità preposte sulla salma del proprio caro e farà tutto ciò che le è consentito per ottenere una ricostruzione che spieghi con esattezza le dinamiche dell’accaduto ed accerti tutte le eventuali responsabilità”.