25 Luglio 2024

“Arte tra le mani”, il progetto di accessibilità del Museo del Tessuto

Coinvolti gli utenti del Santa Rita e l'Ente nazionale sordi di Prato


Rendere il Museo del Tessuto una realtà sempre più accessibile e inclusiva, uno spazio di tutti e per tutti. E’ l’obiettivo primario di “Arte tra le mani”, il progetto promosso dal Museo stesso e sostenuto dal Banco Bpm, giunto alla sua seconda edizione. Un progetto nato nella primavera del 2023 e conclusosi nella primavera di quest’anno, che ha coinvolto due distinti pubblici: la Fondazione Opera Santa Rita, e in particolare il Centro Silvio Politano, il relativo servizio ambulatoriale destinato ai ragazzi con autismo; l’Ente Nazionale Sordi sezione di Prato.

“I musei devono esserre delle strutture culturali aperte a tutti, nessuno deve essere escluso – ha detto Filippo Guarini, direttore del Museo del Tessuto -. Grazie al supporto del Bpm abbiamo sviluppato un progetto che ha coinvolto due beneficiari: l’Ens e il Santa Rita, con un progetto destinato ai ragazzi affetti da autismo. E’ stata una gioia vedere queste persone accolte e ascoltate nei loro bisogni specifici per entrare all’interno del museo e capire tutte le sfaccettature della nostra realtà culturale”

Grazie al supporto degli operatori della Fondazione Opera Santa Rita, il progetto dedicato ai ragazzi con autismo a basso, medio e alto funzionamento ha visto la partecipazione complessiva di ben 53 tra bambini e ragazzi dagli 8 ai 16 anni. 13 i percorsi progettati dal Museo, suddivisi in 3 incontri ciascuno, per consentire a gruppi di 3/4 partecipanti per volta – accompagnati dagli educatori socio-sanitari e psicologi del Santa Rita – di vivere l’esperienza museale in uno spazio accogliente e tranquillo. Al centro delle attività laboratoriali progettate dal Museo i tessuti e i materiali tessili esposti nel percorso di visita permanente, a cui si sono aggiunte azioni motorie per esplorare le potenzialità del proprio corpo e del movimento all’interno di uno spazio. Al termine del percorso tutte le famiglie hanno partecipato ai singoli momenti di restituzione sulle attività svolte dai propri ragazzi, notando in alcuni il raggiungimento di uno stato di benessere e serenità difficilmente riscontrato in altri contesti e in altri di conquista di maggior autonomia nelle azioni. Nel complesso il progetto ha coinvolto oltre 140 partecipanti tra ragazzi, genitori e operatori socio sanitari. “Un percorso che ha coinvolto 53 dei nostri ragazzi autistici che ospitiamo a vario titolo al Santa Rita – ha aggiunto Renza Sanesi, presidente della Fondazione Opera Santa Rita -. Un percorso ricco di attività, si va dall’integrazione alla capacità di comunicare, a un lavoro di manualità e una conoscenza dei colori. Sono state fatte una serie di attività che sono state anche restituite alle famiglie coinvolgendole e regalando poi quello che è stato il prodotto fatto dai ragazzi. Un bel progetto che vogliamo continuare, sempre in collaborazione con il Museo del Tessuto”.

Se da un lato il sostegno di Banco BPM ha permesso di consolidare la collaborazione con la Fondazione Opera Santa Rita, dall’altro ha permesso anche di coinvolgere un nuovo soggetto del territorio: l’Ente Nazionale Sordi di Prato, una realtà che per la prima volta si è rapportata con un’istituzione museale per offrire alle persone sorde nuove opportunità di relazione e di inclusione.
8 gli incontri complessivi programmati che hanno permesso di trattare diversi argomenti: la storia del museo, la storia della produzione tessile pratese, fino a toccare un tema attualissimo come quello della sostenibilità ambientale nella moda e nella filiera tessile. Ad ogni incontro un educatore museale, affiancato da un interprete LIS, ha condotto i partecipanti alla visita del museo e della mostra temporanea in corso, concludendo ogni momento con una piccola attività laboratoriale. Il coinvolgimento delle persone è stato tale che, nel corso del progetto, attraverso il semplice passaparola dei primi partecipanti, alle persone adulte residenti a Prato si sono poi via via aggiunti altri partecipanti provenienti dai comuni limitrofi, famiglie con bambini a cui hanno diagnosticato la sordità, ragazzi che studiano per interprete di LINGUA LIS per complessive 30 persone. “Il progetto ha messo le basi per una collaborazione tra il Museo del Tessuto e la nostra sezione ENS di Prato – ha specificato Giambattista Forleo, Presidente dell’ENS sezione di Prato -. Una collaborazione che vogliamo continuare a costruire e sviluppare nel tempo perché progetti come questo permettono alle persone sorde di conoscere il territorio, il patrimonio culturale e artistico legato all’ambito tessile, così importante nella nostra città. La forza del progetto è stata anche il suo essere un percorso che si è sviluppato nel tempo e non è un evento sporadico. Questo ha permesso a tutti di socializzare e condividere anche grazie alle esperienze pratiche e laboratoriali vissute”.