18 Gennaio 2017

Le opere d’arte della Galleria degli Alberti tornano a Prato. Biffoni: “Vorremmo esporle al Pretorio” VIDEO


Le opere d’arte della collezione di Palazzo degli Alberti torneranno a Prato. E’ questo il risultato dell’accordo raggiunto tra Banca Popolare di Vicenza, Comune, Confindustria e Fondazione Cassa di Risparmio e che è stato ufficializzato oggi in occasione dell’incontro tra i vertici dell’istituto di credito e le istituzioni locali, promosso per rendere noti i dettagli dell’offerta di ristoro ai soci della banca. I quadri, dunque, torneranno a Prato in tempi brevi ad eccezione della Crocifissione del Bellini, considerata l’opera di maggior pregio artistico della collezione, che al momento resta a Vicenza in attesa che la Sovrintendenza di Vicenza sciolga il nodo sul vincolo di territorialità del dipinto. Le opere, di proprietà della Banca Popolare di Vicenza, ritorneranno a Prato per essere esposte a Palazzo degli Alberti o in un luogo concordato con il Comune di Prato,  purché siano rese fruibili e visibili al pubblico.
Si conclude così positivamente la battaglia per il ritorno in pianta stabile delle opere a Prato, lanciata dal settimanale Toscana Oggi, portata avanti dall’associazione Amici dei Musei con l’intervento dell’avvocato Mauro Giovannelli, e rilanciata dalle istituzioni pratesi.

“Riportiamo le opere che erano state trasferite a Vicenza un po’ napoleonicamente” ha chiosato il presidente BpVi Gianni Mion, con un riferimento esplicito all’operato dell’ex presidente Gianni Zonin.
Soddisfazione per l’accordo è stata espressa dal sindaco Matteo Biffoni, che da mesi aveva intavolato una trattativa con la BpVi: “La nostra intenzione è quella di collocare le opere d’arte a Palazzo Pretorio”.

Dopo la firma di oggi si procederà alla costituzione di un gruppo di lavoro congiunto tra Comune di Prato, Fondazione CR, Confindustria e Bpvi per definire modalità e termini per la valorizzazione delle opere. L’obiettivo è di farle tornare a Prato già nei prossimi mesi, per renderle visibili anche ai turisti che arriveranno in Toscana sull’onda di Pistoia capitale italiana della cultura 2017.

La collezione della Galleria Alberti comprende dipinti su tavola del ‘400 e ‘500, opere di scuola toscana del ‘600 ed una collezione di sculture neoclassico del pratese Lorenzo Bartolini, oltre a dipinti di particolare rilievo di Giovanni Bellini, di Caravaggio e di Filippo Lippi.

“La firma di questo accordo, più che un punto di arrivo, rappresenta un nuovo punto di partenza nella storia della Banca Popolare di Vicenza a Prato – ha dichiarato il Presidente della BPVi Gianni Mion -. Per noi Prato è un territorio molto importante e vogliamo ricostruire il rapporto di fiducia con le istituzioni, il mondo della cultura e, soprattutto, i cittadini. Abbiamo trovato la massima disponibilità da parte del Sindaco, del Presidente degli Industriali, della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e della Sovrintendenza di Firenze, che voglio ringraziare per averci dato questa opportunità di tornare a dimostrare che la Banca continua a essere, e sarà sempre, al servizio del territorio”.

Soddisfazione anche da parte di Confindustria: “Siamo soddisfatti per il ritorno delle opere nella disponibilità di Prato, questo accordo segna una nuova partenza nel rapporto con l’Istituto – ha dichiarato il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi -. Un primo segnale positivo di attenzione verso il nostro territorio, le nostre imprese e i nostri cittadini”.

“Per la Fondazione questo è il punto di arrivo di un lungo impegno per riportare a Prato opere alle quali la città è particolarmente legata – ha sottolineato la presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Fabia Romagnoli -.  L’obiettivo è stato raggiunto grazie alla disponibilità della nuova dirigenza della banca e al lavoro di squadra di tutti i soggetti coinvolti, compresa la Sovrintendenza di Firenze”. Quanto alla proposta di ristoro presentata dalla Banca anche alla Fondazione (a fronte di un investimento di 21,4 milioni si prospetta di recuperarne circa 3), la presidente Romagnoli fa sapere che la decisione deve essere ancora presa e che sarà indipendente dalla firma del protocollo per il ritorno dei quadri a Prato.

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