Banca Mps, nelle sue divisioni Capital Service ed ex Banca Antonveneta, ha chiesto un risarcimento di oltre 48 milioni di euro ai costruttori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei, più altri co-imputati nel processo sul crac dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino a Firenze. Mps è parte civile nel processo che ha anche affrontato la ristrutturazione del debito dell’ex gruppo Btp di Fusi e Bartolomei. Altre richieste di risarcimento sono arrivate dal liquidatore del Credito Cooperativo Fiorentino e da Bnl, Unipol, BPVi e Mb.
Nel processo sul crac per l’ex Ccf, le accuse sono molte articolate e tra queste c’è quella di mendacio bancario contro Fusi, Bartolomei e collaboratori del loro gruppo, in merito ai finanziamenti ricevuti a suo tempo da un pool di banche per ristrutturare una esposizione complessiva di circa 150 milioni di euro. Le banche, parti civili, hanno chiesto al tribunale stamani di riqualificare, per gli stessi fatti, l’accusa di mendacio bancario nel reato di ricorso abusivo al credito, anche necessario per chiedere i risarcimenti per la mancata restituzione dei prestiti.
I legali di Mps hanno chiesto provvisionali immediatamente esecutive per un totale di oltre 22 milioni di euro. Nel calcolo dei risarcimenti sono stati considerati anche 200 mila euro di danno non patrimoniale.