La Regione Toscana va avanti sulla gara del trasporto pubblico locale e nonostante i ricorsi presentati da entrambi i partecipanti contro la sentenza del Tar, conta di “riaggiudicare nei tempi più brevi” il servizio, senza aspettare il pronunciamento del Consiglio di Stato. E’ quanto fa sapere l’assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, il quale respinge dunque le richieste di Mobit, il raggruppamento di aziende toscane (di cui fa parte anche Cap) attuali gestori, che avevano suggerito di aspettare il responso dei magistrati, prima di procedere nell’iter.
Dopo la sentenza del Tar, che aveva sospeso l’aggiudicazione a Autolinee Toscane (il gruppo facente capo ai francesi di Ratp), ma ritenuto inammissibile entrambi i piani economico-finanziari presentati dai due concorrenti, la Regione ha chiesto loro di ripresentare nuovi piani economico-finanziari, mantenendo però valide le altre indicazioni dell’offerta.
Per ragioni di mera natura processuale, anche la Regione Toscana ha notificato appello incidentale contro la sentenza del TAR. Un atto, fa sapere la giunta Rossi, reso necessario dall’appello presentato da Mobit e Autolinee Toscane, e finalizzato alla difesa dell’operato della commissione regionale di gara.
Una gara da 5 miliardi in 11 anni che prevede l’immissione in servizio di 2500 autobus nuovi su una flotta complessiva di 2900 e interesserà i 350 mila cittadini che quotidianamente prendono il bus in Toscana.
“Come preannunciato – commenta l’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli – noi abbiamo proceduto in applicazione della sentenza del Tar e non avremmo fatto ricorso al Consiglio di Stato se non lo avessero fatto i due contendenti. Noi vogliamo solo dare ai toscani un servizio di trasporto pubblico adeguato al più presto. Rispetto le opinioni di tutti, ma vorrei invitare tutti i soggetti coinvolti a fare altrettanto e a tenere un comportamento corretto e responsabile. Nel frattempo abbiamo risposto no all’istanza di Mobit con cui si chiedeva alla Regione di non decidere alcunché sino alla sentenza del Consiglio di Stato”.
“Oggi – prosegue l’assessore – leggo un’intervista del presidente di Mobit, nella quale si fanno affermazioni del tutto gratuite sulla linea di comportamento scelta dalla Regione, dimenticandosi di dire che il giudizio di secondo grado potrà durare molto di più di sei mesi perché Mobit, nel suo appello, chiede anche che sia rinviata alla Corte di Giustizia la decisione relativa alla legittima partecipazione alla gara di RATP.
“A ciò – conclude Ceccarelli – la Regione si opporrà, ma se il Giudice di appello dovesse aderire a questa richiesta, i sei mesi indicati da Mobit andrebbero moltiplicati, come minimo, per tre. Ed è evidente che la corretta erogazione del servizio non sopporta proroghe per altri 18/20 mesi. Per questo noi procederemo con coerenza lungo la strada indicata dal Tar e dopo aver ricevuto i nuovi pef, è nostra intenzione andare nei tempi più brevi alla riaggiudicazione della gara, il cui percorso è stato validato proprio dalla sentenza del Tar”.